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A Napoli a rischio i fondi Ue per la Metropolitana e via Marina

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INFRASTRUTTURE

A Napoli a rischio i fondi Ue per la Metropolitana e via Marina

Tre grandi opere in costruzione a Napoli a rischio di revoca dei fondi europei: le preoccupazioni maggiori riguardano la linea 6 della Metropolitana, con un finanziamento europeo di 98milioni che Bruxelles potrebbe revocare. Ma non sono al sicuro nemmeno le risorse europee destinate alla Linea 1 del Metro Duomo e a via Marina, quest’ultima con 16 milioni in “pericolo”. La delegazione della Commissione Europea, che pochi giorni fa ha visitato i cantieri napoletani, ha lanciato (non per la prima volta) l’allarme. Ma ha dimostrato ancora disponibilità a patto che i lavori accelerino.

Opere “a cavallo”

Si tratta delle opere definite “a cavallo”, poiché erano già previste nella Programmazione 2007-2013 e sono state trasferite su quella successiva e relativa al periodo 2014-2020. Ciò è possibile a patto che lo Stato interessato aggiunga un proprio finanziamento e a patto che l’opera venga completata entro tre anni dalla riprogrammazione: nel caso napoletano, entro il 31 marzo 2019.

Osservata speciale è la Linea 6 del Metro
La tratta S. Pasquale-Municipio, è opera che gode di un finanziamento di 173 milioni di euro, di cui 98,1 milioni certificati sul Por Fesr 2007/2013, 24 milioni sul Poc Campania e 50,8 sul Fondo di sviluppo e coesione. I lavori sono fermi per due diverse cause. La prima riguarda la nota questione delle griglie di ventilazione che era prevista in Piazza Plebiscito ed era stata autorizzata dalla Soprintendenza a inizio 2018. «Il ministero dei Beni Culturali è intervenuto direttamente negando il via libera, già concesso dalla Soprintendenza nel 2018, e prescrivendo la delocalizzazione della camera di ventilazione in altro luogo – spiega l’assessore comunale Mario Calabrese – ma ciò comporta grande incertezza sui tempi dei lavori». Il Comune di Napoli, contro il provvedimento del Mibact, ha fatto ricorso al Tar che dovrebbe esprimersi almeno cautelativamente tra mercoledì e giovedì. «Si rischia di perdere milioni e rallentare un’opera strategica – commenta Calabrese – per evitare griglie di 20 metri in una piazza di oltre 25mila metri quadrati. Come se ne montano in tutte le città».

Anm costretta a fermarsi

Ma c’è un altro problema, ben più spinoso, legato al ruolo di Anm, Azienda napoletana per la mobilità, che offre assistenza sui binari alle imprese esecutrici dell’intervento. Ebbene il commissario di Anm (in concordato preventivo) non ha autorizzato la prosecuzione del servizio, di fatto bloccando i lavori. Su questo si chiede a gran voce una rapida soluzione al Comune.

Corsa contro il tempo anche nel cantiere della Linea 1
In particolare per la stazione Duomo ci sono in ballo risorse ben più cospicue, ma, in occasione della visita, si è avvertita maggiore disponibilità della delegazione europea. Parliamo di un’opera da 661,9 milioni di cui 573 della prima fase (2007-2013) certificati, 88,9 del Fesr 2014/2020 di cui 9,8 milioni liquidati per l’acquisto di 10 nuovi treni. «Il Comune si era impegnato entro giugno 2019, quindi comunque fuori termine, ad attivare la fermata con una sola scala come uscita – si legge in una nota dell’Autorità di gestione dei fondi europei della Regione Campania – Mentre il cronoprogramma aggiornato rinvia ciò a gennaio 2020». Nonostante i ritardi, la Commissione europea sembra intenzionata a valutare una serie di attenuanti: la stazione Duomo non incide sul servizio della Linea 1 che è attivo, il ritardo poggia sulla complessità dell’edilizia circostante e su ulteriori ritrovamenti archeologici non censiti. Si è preso atto che in superficie la linea è garantita da tre linee urbane.

Napoli, a rischio i fondi Ue per la Metropolitana

Opera infinita anche via Marina
Sull’asse costiero tra via Vespucci e via Ponte dei Francesi (ex grande progetto Napoli Est), è programmato un investimento totale di 23,7 milioni di cui 2, sul Por Fesr 2007/2013 e 21,2 milioni a valere sul Poc Campania. Il nuovo cronoprogramma del Comune di Napoli prevede che al 31 marzo 2019 sia rimessa in esercizio la linea tranviaria, mentre entro giugno 2020 saranno completati gli altri lavori di arredo urbano e realizzazione della pista ciclabile.

Su via Marina, dopo il subentro di Pacifico Costruzioni all'impresa che inizialmente si era aggiudicata i lavori si attende, perché i lavori possano ripartire, che venga firmato il contratto. Se ciò non avverrà in fretta, verranno cancellati altri 16 milioni: quelli che l’Europa ha destinato al rifacimento della strada e ad altri interventi minori.

Il Comune di Napoli, come ha spiegato il sindaco De Magistris, è riuscito a spendere nei tempi previsti i fondi del Pon Metro, il programma nazionale finanziato sempre dall’Unione europea e destinato alle 14 città metropolitane.

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