Venezia non perde tempo e mette a punto il “contributo di accesso” (Cda), reso possibile dall’ultima Finanziaria. Obiettivo,
spiega il sindaco Luigi Brugnaro, «rendere migliore la vita dei residenti della città antica e delle isole, in una città particolare
e che sopporta costi - a cominciare da quelli per le pulizie e i rifiuti - che superano anche di 30 milioni quelli di qualunque
altro centro storico italiano. Costi che ora gravano su cittadini e imprese».
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Impossibile, al momento, capire quale sarà l’entrata supplementare, «perché al momento anche i dati su accessi e presenze sono poco chiari. Di certo non siamo interessati a fare cassa, e in assoluta trasparenza quei fondi serviranno per diminuire la spesa a carico dei veneziani, per le manutenzioni del centro storico e per aumentare la sicurezza, anche con nuove assunzioni di vigili urbani».
Due sono le delibere predisposte e presentate: la prima riguarda l’applicazione del Cda, con esclusioni ed esenzioni, la seconda si occupa della zona a traffico limitato da istituire a partire dalla testa del ponte della Libertà, in modo da includere anche gli arrivi su veicoli privati: «La legge non considera ”vettore” l’auto privata: non volevamo incentivare questo genere di arrivi magari a scapito del trasporto pubblico. Per il controllo degli accessi ci sono esempi che funzionano come quelli di Milano, e prenderemo spunto», sottolinea il sindaco. Mancano del tutto, invece, paragoni con la quota d’ingresso in città, almeno in Italia.
Ingresso da 6 a 10 euro
La proposta di delibera prevede un costo di 6 euro per l’ingresso a Venezia nei giorni ordinari, 8 in quelli da bollino rosso
e 10 da bollino nero. Il ticket non dovrà essere pagato dai residenti nel Comune, dai lavoratori (anche pendolari, dipendenti
o autonomi) che accedano al centro storico o alle isole minori, dagli studenti, anche pendolari, e dai componenti dei nuclei
familiari di persone che risultino aver pagato l’Imu nel Comune di Venezia. Esentati pure i residenti della Città Metropolitana
di Venezia e della Regione Veneto, i possessori di Carta VeneziaUnica abilitata alla navigazione, i disabili gravi e i degenti
delle strutture sanitarie con relativi accompagnatori, i partecipanti a competizioni sportive (ma riconosciute dal Coni),
il personale delle Forze Armate e i conviventi e parenti fino al terzo grado dei residenti.
«Se avremo semaforo verde sotto il profilo tecnico-giuridico la nostra intenzione è aggiungere l’esenzione anche per chi è nato a Venezia e per chi arriva in bus e paga già la Ztl», aggiunge il primo cittadino, che annuncia una gestione «light, poco invasiva, senza tornelli, ma nel segno del rispetto della città, per far capire a chi la visita che non sta entrando in un parco giochi, qui c’è gente che vive e lavora». Un regolamento «equilibrato», garantisce Francesco Gianni, dello studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners che con il suo team che sta seguendo la pratica.
Convenzioni con gli operatori turistici
Un percorso condiviso con le associazioni di categoria: si sta mettendo a punto il supporto informatico per la gestione del
contributo, e si sta procedendo d’accordo con Trenitalia e compagnie di crociera, oltre che con gli altri vettori. Per gli
operatori turistici ci sarà la possibilità di stringere convenzioni con il Comune, ottenendo una quota ridotta per i loro
clienti in cambio della consegna di materiale informativo sulla città e il comportamento giusto da tenere. Restano escluse
le sole residenze turistiche, perché nessuno potrebbe farsi carico di questo ruolo. Le prossime tappe per le due delibere
sono il passaggio nelle commissioni comunali e poi il voto in Consiglio comunale: una successiva delibera di Giunta stabilità
le modalità operative - probabilmente entro maggio - con la possibilità di correggere il tiro. Intanto, fino a fine 2019,
la norma transitoria manterrà il contibuto nel limite dei 3 euro, anche per evitare il rischio di ricorsi.
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