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Napoli, il ministero torna a bloccare la Linea 6: fondi Ue sempre più a rischio

Continua il braccio di ferro tra ministero dei Beni culturali e Comune di Napoli sulla Linea 6 della Metropolitana partenopea. Il Mibact ha bloccato per la seconda volta i lavori sostenendo la necessità di spostare da piazza Plebiscito la camera di ventilazione. Provvedimento inaspettato e che stupisce dopo che il Tar Campania aveva accolto l’impugnativa del Comune contro il precedente provvedimento del ministero di revoca dell’autorizzazione paesaggistica. Si ricorderà che ci sono in ballo 98 milioni di finanziamenti europei ormai fortemente a rischio.

Il Mibact, a quanto sembra, ritorna a sostenere l’opportunità di spostare le griglie da piazza Plebiscito a Largo Carolina, sostenendo questa volta che tale variante al progetto del Comune ridurrebbe i costi. Inoltre sostiene la necessità di una valutazione del progetto per carenza di dati tecnici incontrovertibili contro il posizionamento a Largo Carolina.

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistri ha commentato duramente la notizia nel pomeriggio. «Non riesco davvero a capire il capriccio e l’ossessione del direttore generale del ministero e l’atteggiamento politico del ministro Bonisoli – ha detto – Sarà questo forse il Governo del cambiamento?».

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De Magistris ricorda anche di aver incontrato pochi giorni fa il ministro Bonisoli a Napoli con cui aveva concordato un incontro al fine di risolvere la questione. Il sindaco ha annunciato un nuovo ricorso al Tar. Ma ricorda «Si sta perdendo tanto tempo e si rischia sempre più di perdere le risorse europee. Si sta perdendo troppo tempo: di ciò qualcuno dovrà dar conto alla città che paga un prezzo salatissimo».

L’antefatto

La tratta S. Pasquale-Municipio della Linea 6, è opera che gode di un finanziamento di 173 milioni di euro, di cui 98,1 milioni certificati sul Por Fesr 2007/2013, 24 milioni sul Poc Campania e 50,8 sul Fondo di sviluppo e coesione. L’opera è ferma da qualche mese. Nonostante l’approvazione da parte della Soprintendenza il ministero ha ritenuto di dover annullare il via libera e ha sostenuto la necessità di delocalizzare le griglie di ventilazione. Il Comune di Napoli ha impugnato il provvedimento e il Tar Campania gli ha dato ragione, esprimendosi non solo sulla sospensiva ma entrando nel merito. La questione sembrava chiusa e in questi giorni si sarebbe dovuto riavviare il cantiere. Ma il ministero è tornato a bloccare.


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