Il numero di posizioni aperte per gli specialisti in materia di algoritmi e di analisi dei dati è, nel nostro Paese, ancora molto limitato. L’assunto che deriva dalle rilevazioni di fine 2018 operate da Jobrapido mette il classico dito nella piaga di una problematica – quella della carenza in organico di figure con avanzate competenze digitali – che non può essere che prioritaria sul tavolo dei manager italiani. Gli annunci pubblicati dalle aziende della Penisola su uno dei principali marketplace per l’offerta di lavoro per ruoli che hanno a che vedere con intelligenza artificiale e analisi dei Big Data erano, a fine novembre scorso, solo 300, cifra che impallidisce al cospetto delle 18mila figure ricercate (nelle stesse posizioni) nel Regno Unito.
La reticenza, o per lo meno le difficoltà, delle aziende nostrane nel cercare (e trovare) specialisti con determinate capacità è evidente anche nel confronto con un mercato sensibilmente più piccolo del nostro come quello dei Paesi Bassi, dove le posizioni aperte nello stesso periodo hanno superato quota 1.500, e cioè cinque volte il totale italiano. La Lombardia, con 115 Data Analyst e 74 Data Scientist, è la regione che vanta la maggior domanda di professionisti tech specializzati in fatto di intelligenza artificiale e analisi dei dati, distanziando in modo significativo il Lazio e l'Emilia Romagna.
Le imprese italiane sono invece allineate con quelle olandesi e britanniche per quanto riguarda le competenze richieste per i ruoli attinenti al mondo dell’AI e dei Big Data, richiedendo nello specifico conoscenze delle tecnologie di machine learning, del linguaggio Python e dei database e dei framework applicativi Sql, Apache Spark e Hadoop. Simili, stando alla profilazione effettuata da Jobrapido, sono anche le competenze non specifiche desiderate, le cosiddette soft skills, che spaziano dalla capacità di lavorare in team a quelle di problem solving, dalla flessibilità alle doti in materia di comunicazione chiara ed efficace.
Sempre in tema di lavori del futuro, l’Osservatorio redatto da un altro importante attore del recruitment online come la svizzera Jobtome ha messo in fila le sette posizioni di lavoro che hanno registrato il maggior tasso di crescita dal 2015 al 2018. In vetta alla classifica svettano non a caso due professioni tecnologiche - UX Specialist e Machine Learning Engineer – con incrementi del 312%, del 203% rispettivamente mentre per i Data Scientist il salto in avanti è stato del 123%. A spiegare questi dati, secondo gli esperti, la costante crescita delle attività di e-commerce, fenomeno che interessa da vicino anche l’Italia, e l’ormai conclamata necessità delle aziende di gestire grandi volumi di dati.
Guardando alle figure tecnologiche maggiormente orientate al canale retail, invece, spicca rispetto al 2015 il balzo delle figure di Customer Success Manager (le cui richieste sono cresciute dell'87%) e degli Augmented Reality Designer (in aumento del 98%). In fortissima ascesa, secondo i dati di Jobtome, anche le richieste per gli specialisti della stampa additiva (e più precisamente per i 3D Printing Expert), che hanno registrato un incremento delle offerte pari al 191% nell’arco degli ultimi tre anni, e per quelli attivi nell’ambito dei social media (i Personal Branding Coach), la cui domanda è cresciuta nel periodo considerato del 112%.
© Riproduzione riservata