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IL RETROSCENA

Grecia, all’Eurogruppo tutti contro Varoufakis: «Un dilettante»

Oggi all’Eurogruppo devono essere volate parole grosse, a giudicare dai resoconti dei presenti. Sul banco degli imputati è sempre lui, Yanis Varoufakis, l’anticonformista ministro delle Finanze greco che sta facendo perdere la pazienza un po’ a tutti.

«Un perditempo, un giocatore d’azzardo, un dilettante». Così sarebbe stato definito il professore di Atene da alcuni suoi colleghi riuniti a Riga, per il modo con cui sta portando avanti le trattative con i creditori internazionali. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, citando fonti anonime vicine alla riunione. L’unico ministro che è uscito allo scoperto è stato quello maltese: «Mi sento di descrivere la riunione di oggi - ha detto Edward Scicluna - come una completa rottura nella comunicazione con la Grecia».

«È stata una discussione molto critica - ha ammesso anche il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - dalla quale è emerso che c’era un grande senso di urgenza tra i presenti». A chi gli chiedeva se ci sono possibilità che la Ue conceda una parziale finanziamento alla Grecia o un accordo ponte, l’olandese ha risposto con un secco «no».

Ai 18 colleghi di Varoufakis non è piaciuto neanche il tentativo compiuto ieri da Tsipras di aggirarli cercando un accordo diretto con Angela Merkel a margine del Consiglio europeo di Bruxelles. Secondo le procedure europee, sono infatti i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo che devono decidere sui finanziamenti ai Paesi sotto programma, non i capi di Stato.

Non è la prima volta che Varoufakis fa innervosire i colleghi. Il 6 febbraio scorso, è stata emblematica la conferenza stampa tenuta a Berlino con Wolfgang Schaeuble dopo un vertice bilaterale. «Siamo stati d’accordo sul fatto che non siamo d'accordo», questo il laconico commento dei due al termine dell’incontro. La tensione era palpabile, i due non si rivolgevano neanche la parola e nei giorni successivi è emersa tutta l’irritazione di Schaeuble per l’atteggiamento del ministro greco, ritenuto poco professionale, tanto che il ministro tedesco avrebbe preferito lasciare ad Angela Merkel la gestione in prima persona dei negoziati con Atene.

L’8 febbraio scorso Pier Carlo Padoan ha risposto piccato a Varoufakis, quando questi ha detto che anche l’Italia è a rischio di insolvenza.

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