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Grecia, partita finale nel week-end. Ecco l’ultima proposta…

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SABATO EUROGRUPPO DEcISIVO

Grecia, partita finale nel week-end. Ecco l’ultima proposta dei creditori

BRUXELLES - Anche il quarto Eurogruppo nel giro di una settimana è fallito: creditori e Grecia stanno già lavorando per preparare una nuova, ennesima, riunione sabato. È già in corso, infatti, una riunione dell'Eurozone Working Group, di cui fanno parte gli sherpa dei ministri finanziari, ma il tono del comunicato ufficiale che segna la conclusione della riunione di oggi è molto chiaro: i ministri finanziari dei Paesi creditori hanno invitato la Grecia «ad accettare la proposta delle istituzioni» (Commissione Ue-Bce-Fmi).

«C'è una grande differenza tra le posizioni. Non abbiamo fatto progressi» e i greci si sono mossi all'indietro invece di fare passi avanti, aveva detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, al suo arrivo al Consiglio Ue per l'Eurogruppo, iniziato intorno alle 13. Stessa posizione esternata dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem e dalla cancelliera Angela Merkel, secondo la quale «non sono stati fatti sufficienti progressi».

I ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno messo sul tavolo una nuova proposta, dalla quale emerge come i punti più controversi restino quelli relativi alle pensioni ed all’aumento dell’Iva. I creditori avrebbero chiesto ad Atene di anticipare al 2022 l'innalzamento dell’età della pensione a 67 anni (o 62 anni e 40 di contributi): in origine, il premier greco Alexis Tsipras proponeva il 2036, lunedì invece aveva proposto il 2025. In cambio, i creditori accetterebbero un rinvio a fine 2019, invece che al 2017, dell'eliminazione della cosiddetta Ekas, un bonus per i pensionati più poveri.

Quanto alla questione dell'aumento dell'Iva, i creditori rinunciano a chiedere di ridurre da tre a due le aliquote Iva. Tuttavia propongono di alzare dal 6 al 23% l’Iva per ristoranti e hotel - una richiesta difficile da accettare per un settore chiave dell’economia greca - e di lasciare al 13% quella per alimenti di base, energia e acqua e al 6% quella per medicine, libri e teatri. I creditori continuano inoltre ad insistere perché vengano abolite le riduzioni del 30% dell'Iva per le isole greche, un punto su cui il governo Tsipras - e in particolare il suo alleato nazionalista «Greci Indipendenti» - non è invece disposto a cedere.

Inoltre, le istituzioni creditizie respingono l'idea avanzata da Atene di una sovrattassa del 12% sui profitti societari superiori a 500mila euro. «Non si può basare un programma solo sulla promessa di nuovo gettito fiscale - ha detto Christine Lagarde -. È stato fatto negli ultimi cinque anni, con pochi risultati».

Per il premier greco si tratta di trovare un doppio compromesso, con i suoi creditori e con il suo partito, che ad Atene appare sempre più diviso all'idea di accettare misure economiche troppo impopolari.

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