Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2015 alle ore 07:04.
L'ultima modifica è del 29 giugno 2015 alle ore 18:22.
Il verdetto dei mercati scandirà l’intera settimana, in vista del referendum di domenica. Nel frattempo la performance economica della Grecia è già ben visibile. Tutto è cominciato nell’autunno 2009, quando l’allora ministro socialista George Padandreou ha rivelato che le statistiche inviate a Bruxelles erano state falsate per poter entrare nell’Eurozona.
Guarda l’Infodata del Lunedì sulle Olimpiadi della crisi
Da allora Ue e Fmi hanno aperto due paracaduti per 240 miliardi in cambio di un pesante programma di austerity sotto la regia della troika. Cinque anni dopo la gloria dell’antica Olimpia è un ricordo lontano: il Paese e i suoi abitanti appaiono sempre più come un atleta sfinito che ha inanellato una serie di sconfitte.
Il Pil pro capite è crollato del 25% e rappresenta il 45% in meno rispetto alla media dell’Eurozona. La spesa per i consumi è sempre più ridotta al lumicino, così come gli investimenti, scesi di oltre il 9% dal 2010 e con una quota inferiore di 8 punti rispetto alla media europea. I primati collezionati sono in negativo: il debito pubblico al 177% del Pil mette in ombra persino l’Italia, ferma al 132% e vale più del doppio della media della zona euro.
Ma anche la disoccupazione, quasi triplicata in cinque anni, oggi è più alta del 14% rispetto a quella italiana e il 15% più alta della media europea. Sul fronte delle imprese il confronto con il nostro Paese è impari: la maggior parte degli indicatori ne certifica la perdita di competitività. Soffrono anche le famiglie che hanno visto calare la spesa media del 26% e sono state costrette a rinunciare al superfluo destinando un quarto delle uscite solo al cibo. Anche se il 7% non riesce a garantire ai figli un pasto al giorno con carne o pesce. Persino il riscaldamento non è più essenziale: solo il 38% delle case ha un impianto, rispetto al 73,5% di 5 anni fa.
L’unica risorsa che ha resistito agli scossoni è il turismo, che vale il 17,3% del Pil contro il 10,1% del nostro Paese. L’ultima spiaggia che potrebbe rappresentare il nuovo approdo per la rinascita.
Guarda la timeline della crisi del debito in Grecia su InfoDataBlog
Le puntate precedenti:
Vai alla prima Infodata del Lunedì sui redditi degli italiani
Vai alla seconda Infodata del Lunedì sul bilancio dell'attività legislativa
Vai alla terza Infodata del Lunedì: ecco la mappa economica di Expo 2015
Vai alla quarta Infodata del Lunedì sull'identikit dei giovani europei under 30
Vai alla quinta Infodata del Lunedì sul pubblico impiego: un esercito di 50enni
Vai alla quinta Infodata del Lunedì: start up e brevetti nella mappa dell'innovazione
Vai alla sesta Infodata del Lunedì sul patrimonio immobiliare degli italiani
Vai alla settima Infodata del Lunedì sul bilancio energetico nazionale
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
SQUILIBRI MACROECONOMICI
Surplus tedesco sotto accusa al vertice dei grandi in Giappone
dal nostro corrispondente Alessandro Merli