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«Leader Isis è la mente della strage dell’Airbus russo». Cnn: al 99% è stata una bomba

Gli Stati Uniti sono convinti al 99,9% che ad abbattere l'aereo russo nel Sinai, in Egitto, è stata una bomba. Lo riferiscono fonti ufficiali americane alla Cnn. Il leader di un gruppo affiliato all'Isis nel Sinai, l'egiziano Abu Osama al-Masri, sarebbe la mente dell'attentato: lo scrive il Sunday Times citando funzionari dell'intelligence. Al-Masri era già considerata “una figura di interesse” da Londra.

Mentre l’Egitto smentisce l’ipotesi bomba dopo una prima apparente ammissione ieri in conferenza stampa - gli anonimi funzionari dell'intelligence citati dal domenicale del Times e da Cnn dicono il contrario. I primi affermano di avere sospetti sul fatto che Masri possa essere il regista dell'ipotizzato attacco contro l'Airbus russo e ribadiscono la convinzione che sul velivolo sia stata piazzata una bomba. Fonti governative, da parte loro, si limitano a definire Masri una figura “d'interesse” aggiungendo che Londra è pronta ad “aiutare” Egitto e Russia - non viene precisato se con informazioni d'intelligence o immaginando iniziative più concrete - per «catturarlo o ucciderlo».

Abu Osama al-Masri, scrive ancora il Sunday Times, è un predicatore egiziano di 42 anni formatosi all'Università al-Azhar del Cairo e divenuto poi il punto di riferimento di un gruppo radicale islamico autonomo costituitosi nel Sinai. Gruppo che nel 2014 ha annunciato «un'alleanza» con l'Isis. Questa sigla, ammette lo stesso giornale, ha d'altronde ripetutamente sostenuto nei giorni scorsi di aver abbattuto l'aereo russo, ma senza precisare come. Sul suo account Twitter è comparso sabato scorso un messaggio in cui si affermava solo che dietro il disastro vi sarebbe una bomba, non un missile.

Gli investigatori egiziani che stanno indagando sullo schianto dell'aereo russo nel Sinai «sono sicuri al 90%» che il rumore che si sente nell'ultimo secondo di registrazione nella scatola nera sia l'esplosione di una bomba. Lo ha detto un membro del team all'agenzia Reuters che lo riferisce sul suo sito.

Spuntano anche conversazioni intercettate in cui voci con accento chiaramente inglese celebrano la morte dei 224 passeggeri dell'aereo russo schiantatosi nel Sinai, poco dopo la strage, fra gli 'indizi' raccolti dall'intelligence britannica a sostegno della pista dell'attentato. Lo riportano oggi alcuni domenicali indicando i protagonisti della conversazione come “jihadisti britannici” e specificando che secondo fonti dei servizi si sarebbero udite in particolare voci con «accento di Londra e di Birmigham».

L'Isis ha pubblicato un nuovo video in cui celebra l'abbattimento la settimana scorsa dell'aereo russo sui cieli del Sinai: lo scrive il Mail online. Nel video di 7 minuti, intitolato «Soddisfazione delle anime nell'uccisione dei russi», l'Isis afferma che responsabile dell'attacco è il suo gruppo affiliato in Egitto, Wilayat Sinai. Nel video si sente la voce di un jihadista che usando la retorica tipica dell'Isis rivendica l'abbattimento dell'aereo russo per vendicarsi dei raid condotti da Mosca in Siria: «Grazie a dio i soldati del Califfato hanno abbattuto l'aereo russo nella Provincia del Sinai che trasportava 220 crociati russi che sono tutti morti. La macchina da guerra russa ha cominciato un genocidio contro i sunniti del Levante in Siria. La Russia ha pensato che i jihadisti non si sarebbero vendicati. La Russia è entrata in un tunnel oscuro a causa della sua guerra che ha perso». Nel video compaiono anche alcune persone che si complimentano dell'azione condotta dall'Isis contro l'aereo russo, che inneggiano a «nuove azioni facendo cadere altri aerei per vendicare i nostri fratelli, i nostri figli, i bambini e le nostre donne».

La Russia ha comunicato oggi d'aver rimpatriato in 24 ore 11mila turisti rimasti bloccati in Egitto, dopo che Mosca ha sospeso i voli in seguito all'incidente dell'aereo Metrojet nel quale sono morte 224 persone.

La Farnesina informa che, a maggiore tutela dei nostri connazionali, un team di esperti tecnici, supportato dall'ambasciata d'Italia al Cairo, è partito per l'aeroporto di Sharm el Sheikh per un'analisi delle misure di sicurezza adottate per i vettori italiani in partenza per l'Italia. La missione tecnica è composta da specialisti dell'Enac, da esperti della sicurezza aeroportuale, del ministero dell'Interno e di altre amministrazioni competenti e provvederà al completamento delle misure di sicurezza dei voli già adottate su richiesta dell'Enac dalle compagnie di charter italiane.

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