Mondo

La sfida al terrore domina il G20. Obama e Putin: risolvere la crisi…

  • Abbonati
  • Accedi
il summit di antalya

La sfida al terrore domina il G20. Obama e Putin: risolvere la crisi siriana

Risolvere il conflitto in Siria è più che mai un imperativo alla luce degli attacchi di Parigi: questo - secondo quanto riporta la Casa Bianca - è l'impegno di Barack Obama e Vladimir Putin preso nel corso di un faccia a faccia a margine del G20 durato circa 35 minuti. Obama ha lodato gli sforzi di tutti i Paesi che stanno lottando contro l'Isis, sottolineando l'importanza dell'azione militare russa in Siria per colpire lo stato islamico. Intanto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Ben Rhodes, ha detto che l’America sta lavorando con la Francia per intensificare i raid aerei contro l'Isis in Siria e Iraq mentre il presidente turco Erdogan, aprendo i lavori del G20 ad Antalya, ha affermato che la lotta al terrorismo riguarda anche gli “asset finanziari”, il contrasto alle risorse che lo sostengono (Ansa).

ANTALYA – Il G20 della Grande Sfida è partito questa mattina con un incontro fra Barack Obama e il Presidente turco Erdogan. Il tema di fondo: l'attacco a Parigi, la sfida del terrorismo che oggi si colloca su un altro piano di pericolo e di complicazione. Il Presidente americano ha aperto l'incontro stampa con parole suggestive: «I cieli sono stati oscurati dal terribile attacco a Parigi. Come ad Ankara l'uccisione di innocenti a Parigi riguarda il mondo», ha detto Obama. Parole suggestive appunto. Ma negli ultimi giorni ne abbiamo ascoltate fin troppo. L’auspicio è che da questo vertice emerga una coalizione di dimensioni globali, una coalizione in grado di superare le differenze regionali e di setta, come quelle fra Iran e Arabia Saudita ad esempio o come quelle fra la Turchia e gli Stati Uniti sulla questione curda.

Ma siamo appena agli inizi. Obama, ha un tono molto sobrio, riflessivo come sempre. Ed è giusto che sia così perché reazioni impulsive non potrano a nulla. Il Presidente per ora si è limitato a menzionare l'accordo di Vienna: «È un progresso per stabilizzare la situazione in Siria». Se il piano sarà applicato potrebbe essere un primo risultato a dimostrare che l'unità è possibile.

Obama ha anche assicurato Erdogan sui rifugiati, sull'economia. Ma i temi in agenda sono stati scalzati dall'emergenza terrorismo. Erdogan si è anche incontrato con Vladimir Putin, anche fra loro il tema centrale è stato quello del terrorismo e degli attacchi russi in Siria. Ma siamo agli inizi. Ora sono cominciati gli incontri multilaterali. I leader per ora restano incerti: come sarà possibile combattere un nemico invisibile per le nostre strade? La risposta è difficile. Ma una risposta deve venire. Non è un caso se l'Isis ha programmato l'attentato prima del G20, ha voluto alzare l'asticella della sfida. E ci vorrà una risposta concreta, subito, altrimenti i terroristi, che pure stanno soffrendo per gli attacchi coordinati degli alleati e dei curdi, si sentiranno rinfrancati e liberi di continuare nel loro sentiero di assassinii e di morte.

© Riproduzione riservata