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Caso Regeni, governo egiziano chiede all’Italia di allentare…

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l’omicidio del ricercatore al cairo

Caso Regeni, governo egiziano chiede all’Italia di allentare pressioni politiche

Il portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Ahmed Abou Zeid, ha smentito con l'Ansa di aver parlato di «un importante sviluppo investigativo» nel caso di Giulio Regeni ma ha confermato che il Cairo chiede all’Italia di allentare le «pressioni politiche» sul dossier che riguarda il giovane ricercatore ucciso e ritrovato cadavere il 3 febbraio scorso al Cairo. È l’ennesimo tira e molla che viene dall’Egitto, la notizia di «nuovi importanti sviluppi» è subito corretta, come altre volte, con altre dichiarazioni che ne cambiano la portata.

Hollande: ho parlato del caso Regeni con al Sisi
Il presidente francese Francois Hollande, in visita oggi al Cairo per firmare accordi commerciali ha riferito che, con il capo di Stato egiziano Abdel Fattah Al Sisi, ha parlato oggi al Cairo del caso di Giulio Regeni e di quello di Eric Lang, un francese morto in circostanze controverse in un commissariato del Cairo nel 2013. «Abbiamo parlato di diritti dell'uomo» ha assicurato Hollande in una conferenza stampa congiunta trasmessa in tv dopo un incontro avuto con Sisi durante la sua visita in Egitto. «Sua eccellenza il presidente ha parlato di questo tema - ha aggiunto Hollande secondo una traduzione in arabo del suo intervento - abbiamo affrontato i casi più delicati: il caso di Lang e le circostanze del suo decesso» che «non sono note finora, e di Giulio Regeni. Sappiamo che vi sono questioni che non hanno ancora trovato risposta».

Al Sisi: tentano di sbriciolare le istituzioni
Ma il presidente egiziano è rimasto sulla difensiva. «Ciò che avviene in Egitto è un tentativo di spaccare le istituzioni dello Stato, istituzione dopo istituzione» ha sostenuto Al Sisi rispondendo a una domanda sul caso di Giulio Regeni nella conferenza stampa congiunta al Cairo con il presidente francese Francois Hollande. «La polizia è attaccata - ha aggiunto Sisi - vengono mosse accuse per far cadere la polizia egiziana. Poi ci sono le accuse mosse alla magistratura, per far cadere la magistratura egiziana. Mettono in dubbio addirittura il Parlamento, che è stato eletto in maniera trasparente»

La carta dell’accerchiamento
Che l’Egitto giochi la carta dell’accerchiamento è confermato anche da quanto scrive oggi il giornale al-Ahram, che ricorda come il Paese «abbia sofferto di recente una copertura mediatica negativa: lo scetticismo delle autorità italiane sulla cooperazione della polizia e della procura egiziana nel caso di Giulio Regeni, le dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin, che gettano un'ombra sulla sicurezza degli aeroporti in Egitto (dopo l'attentato a fine ottobre contro un aereo carico di passeggeri russi, ndr), e le proteste politiche contro la decisione del governo di cedere ai sauditi due isolette del Mar Rosso». Oggi, sottolinea ancora il quotidiano, «il Cairo spera in buone notizie, con l'arrivo del presidente Francois Hollande, uno dei più forti alleati del governo in Egitto, e di una delegazione di una sessantina di imprenditori e capi delle principali aziende francesi» per firmare accordi e memorandum di intesa per la cooperazione nel settore delle energie rinnovabili, dei trasporti, della cultura, della tecnologia, oltre che in campo militare.

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