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Bruxelles, niente sanzioni a Spagna e Portogallo per eccesso di deficit

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Bruxelles, niente sanzioni a Spagna e Portogallo per eccesso di deficit

  • –dal nostro corrispondente
Pierre Moscovici (Ap)
Pierre Moscovici (Ap)

BRUXELLES – Dopo un lungo dibattito, e soppesando accuratamente fattori politici ed considerazioni economiche, la Commissione europea ha deciso oggi di proporre al Consiglio europeo di non comminare multe alla Spagna e al Portogallo, nonostante i due paesi non abbiano corretto per tempo il loro deficit statale, violando le regole comunitarie. Con l’occasione, Bruxelles ha stabilito per i due paesi un nuovo (e accomodante) percorso di risanamento dei conti pubblici.

“Non riteniamo che un approccio punitivo sia il migliore in questa fase dell’economia europea”

Pierre Moscovici, commissario europeo agli Affari monetari 

Anche se Spagna e Portogallo «non hanno raggiunto gli obiettivi di bilancio del 2015», i due paesi hanno comunque «fatto grandi sforzi e approvato riforme strutturali importanti», ha spiegato in una conferenza stampa qui a Bruxelles il commissario agli Affari monetari Pierre Moscovici. «Questo non può essere ignorato». A proposito della scelta di cancellare le sanzioni, l’uomo politico ha aggiunto: «Non riteniamo che un approccio punitivo sia il migliore in questa fase dell’economia europea».

Le regole europee, mai usate finora, avrebbero potuto permettere di imporre ai due paesi multe pari allo 0,2% del Pil (per la Spagna: 2,1 miliardi di euro). La Commissione ha preso la decisione di proporre al Consiglio di cancellare le sanzioni pecuniarie in un contesto politico ed economico particolarmente delicato: «Ci è sembrata essere la decisione più pertinente», ha sottolineato Moscovici, notando gli sforzi fatti, quelli promessi e anche il vento euroscettico che soffia in Europa.

L’esecutivo comunitario, che ha preso la decisione per consenso, ha ammesso che il momento politico deve indurre a una applicazione oculata delle regole: «I popoli dubitano, e bisogna fare attenzione al modo in cui le regole sono applicate», ha detto sempre Moscovici.

La scelta di cancellare la multa non sorprende
I segnali in questa direzione non sono mancati nell’ultimo mesi, non solo da Bruxelles ma anche da numerose capitali (si veda Il Sole/24 Ore dell’8 luglio).
La proposta comunitaria deve ora essere approvata dal Consiglio a maggioranza qualificata. Con l’occasione, Bruxelles ha chiesto a Lisbona di ridurre il deficit sotto al 3% del PIL entro la fine del 2016. Madrid, invece, avrà tempo fino al 2018. Per ambedue i paesi, la Commissione ha chiesto “misure efficaci” entro il prossimo 15 ottobre. La scadenza per la Spagna è particolarmente ostica perché il paese non ha ancora un governo dopo due tornate elettorali.

L’armamentario sanzionatorio europeo prevede che oltre alla multa la Commissione debba sospendere i fondi strutturali versati ai paesi inadempienti. La misura è relativa all'anno successivo la decisione. Per questa sanzione, tuttavia, non ci sono termini vincolanti. Bruxelles ha deciso di prendere tempo e coinvolgere il Parlamento europeo nelle discussioni, con l’obiettivo probabile di non sospendere i fondi. Come ha notato Moscovici, «il consenso politico nel Consiglio è di non sanzionare».

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