In un accorato appello ai paesi membri dinanzi al Parlamento europeo a Strasburgo, il presidente della Commissione europea ha fatto una serie di proposte concrete, “una agenda positiva” da adottare nei prossimi 12 mesi. Si tratta, ha detto l'ex premier lussemburghese, di un periodo “cruciale”, “decisivo” per il futuro dell'Unione. Tra le altre cose, Jean-Claude Juncker ha proposto di raddoppiare a oltre 600 miliardi di euro la capacità finanziaria del Fondo europeo per gli investimenti strategici.
Al lavoro per superare le divisioni Est-Ovest
Riferendosi alle gravi divisioni, soprattutto tra l'Est e l'Ovest dell'Unione, Juncker ha affermato che per superare le tensioni “è necessario mettersi al lavoro rapidamente”. Proprio questa settimana, il ministro degli Esteri lussemburghese ha criticato con toni senza precedenti l'Ungheria, colpevole agli occhi di Jean Asselborn di non avere accolto rifugiati dal Vicino Oriente per venire incontro alle difficoltà dell'Italia e della Grecia nel gestire l'arrivo di profughi. “Il populismo non risolve i problemi. Il populismo crea problemi”, ha avvertito il presidente della Commissione europea in un contesto in cui non vi è paese europeo che non debba fare i conti con la crescita di partiti radicali o estremisti.
Troppe disuguaglianze sociali: Europa da cambiare
“Nonostante la creazione di 8 milioni di posti di lavoro dal 2010 ad oggi, permane la diseguaglianza sociale. L'Europa non è sufficientemente sociale. Dobbiamo cambiarla”, ha detto, provocando gli applausi dei deputati europei.
Raddoppiare il piano degli investimenti
Attualmente il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) è chiamato a mobilitare 315 miliardi di euro tra il 2015 e il 2018. Juncker ha proposto oggi di raddoppiare la somma e allungare la durata di vita dello strumento finanziario creato con l'obiettivo di sostenere la domanda interna e contrastare i rischi di deflazione. Finora, l'EFSI ha mobilitato fino a 116 miliardi di euro in poco più di un anno. L'obiettivo di 630 miliardi deve essere raggiunto entro il 2022.
I vantaggi della valuta unica e le politiche di bilancio
A proposito della zona euro, Juncker ha spiegato che “la valuta unica comporta enormi vantaggi economici spesso invisibili”. Il presidente della Commissione europea ha fatto notare che solo nel 2016 i governi dell'unione monetaria hanno risparmiato 50 miliardi di euro in servizio del debito pubblico. “Questo denato deve essere reinvestito nell'economia”. A proposito delle politiche di bilancio, si è limitato a sottolineare la necessità di applicare “una flessibilità intelligente” delle regole del Patto di Stabilità.
“Necessario applicare una flessibilità intelligente delle regole del Patto di stabilità”
Jean-Claude Juncker
Internet free entro il 2020 nelle città e abolizione del roaming
Sul fronte digitale, la Commissione europea vuole proporre che tutti i centri cittadini europei siano dotato di libero accesso a internet entro il 2020. Sempre nel delicato campo delle telecomunicazioni, il presidente dell'esecutivo comunitario ha promesso che entro la settimana prossima presenterà un nuovo progetto legislativo che vieti tariffe straordinarie quando il proprietario di un cellulare viaggia all'estero (il cosiddetto roaming).
Emergenza immigrati: riunire i Paesi membri
Tornando al tema delle divisioni tra Est e Ovest, e quindi alla questione dell'immigrazione, Juncker ha notato: «La solidarietà deve venire dal cuore. Non può essere imposta dall'alto. Esorto la presidenza slovacca dell'Unione a riunire i paesi membri». In questo contesto, la Commissione ha proposto la creazione di un corpo europeo di solidarietà che permetta ai giovani del continente di intervenire, se lo vogliono, nelle grandi calamità naturali. Il nuovo organismo deve contare 120mila membri entro il 2020.
Rafforzare la cooperazione per la difesa
Infine, sul versante della difesa, Juncker ha confermato che la Commissione europea vuole incitare alla cooperazione rafforzata tra i paesi membri, così come previsto dai Trattati. Entro fine anno, l'esecutivo comunitario vuole creare un fondo europeo della difesa. Nel contempo, l'ex premier lussemburghese è convinto che a Bruxelles dovrebbe avere sede un quartier generale comunitario dal quale gestire in modo unitario crisi militari e calamità naturali.
Gli obiettivi del discorso: rassicurare e uscire dall’isolamento
Con il suo discorso, l'obiettivo di Juncker è duplice. Da un lato, vuole rassicurare le opinioni pubbliche nazionali con proposte concrete per rispondere alle tante crisi del momento. Dall'altro vuole trovare un nuovo modus vivendi con i governi nazionali, evitare nuove divisioni tra i 28 e per quanto possibile rasserenare gli animi. Soprattutto, vuole tentare di uscire dall'isolamento in cui si trova dopo che alcune sue proposte, in particolare sull'immigrazione, sono state accolte molto negativamente da alcuni paesi.
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