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Dossier | N. 52 articoli L’Europa dopo il voto

Ricerca, infrastrutture, coesione, agricoltura, difesa, Erasmus: come la Ue spende i soldi degli Stati membri

Il bilancio di lungo termine dell’Unione europea (Multiannual financial framework) ha sempre provocato accese discussioni a Bruxelles, ma in genere il confronto vedeva la sola Gran Bretagna, che non voleva aumentare le dimensioni del budget comunitario per non dare ulteriore potere a Bruxelles, schierata contro tutti gli altri Stati membri ai quali comunque il veto britannico faceva comodo.

L’avvio di Brexit ha escluso gli inglesi dalla discussione sul prossimo Mff, quello che coprirà il periodo 2021-2027. Ma la musica non è cambiata: la proposta del commissario Günter Oettinger non prevede un aumento delle risorse in bilancio in proporzione al Pil dell’intera Unione, si è rimasti intorno all’1,1% della ricchezza dei 27 Stati membri. Questo non impedisce agli Stati membri di “prendere in ostaggio” il bilancio pluriennale, per il quale è necessaria l’unanimità, e farne oggetto di trattativa su temi come le migrazioni o i conti pubblici, che con il budget europeo sono solo parzialmente collegati. Proprio in questi giorni sul

EUROPEE 2019 - IL DOSSIER DE IL SOLE 24 ORE

bilancio Ue (che dovrebbe essere votato dall’Europarlamento nella primavera 2019 e poi dovrà passare al vaglio del Consiglio) si è alzato il tono dello scontro tra il governo italiano M5S-Lega e le istituzioni comunitarie, con affermazioni e prese di posizione che rischiano di provocare un effetto boomerang.

Ma che fine fanno i soldi che gli Stati membri affidano all’Unione europea?  Abbiamo analizzato le tabelle della proposta presentata a maggio scorso dalla Commissione europea e le abbiamo confrontate con il bilancio in corso, 2014-2020, per capire quali capitoli di spesa assumono più rilevanza e quali invece vengono ridimensionati. Viene fuori, per esempio, che il Fami, il fondo per europeo per i richiedenti asilo e per i migranti, riceverà 9,2 miliardi di euro, il 40% in più rispetto al bilancio in corso, mentre alla voce “controllo delle frontiere” andrà più del doppio, 18,8 miliardi contro i 5,6 miliardi del periodo 2014-2020. Ma sono previste anche tante risorse per la ricerca, per le infrastrutture, per la crescita e per l’occupazione. Ecco, nei capitoli e nelle voci principali, come spende i soldi l’Unione europea.

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