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La Ue trova una prima intesa sul diritto d’autore al tempo del digitale

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Accordo preliminare

La Ue trova una prima intesa sul diritto d’autore al tempo del digitale

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES - In una corsa contro il tempo nel tentativo di chiudere il dossier entro la fine della legislatura, i Ventotto hanno trovato nella tarda serata di ieri a Bruxelles un accordo preliminare sulla direttiva che dovrebbe regolamentare il diritto d'autore in Europa ai tempi del digitale. Il pacchetto legislativo passa ora al negoziato con il Parlamento e la Commissione. L'esito della trattativa è sempre incerto. Una prima riunione del cosiddetto trilogo è attesa per la settimana prossima.

Su Twitter, il vice presidente della Commissione europea Andrus Ansip ha salutato l'intesa tra i diplomatici europei, esprimendo speranza che ora le trattative con il Parlamento finiscano al più presto: “Gli europei meritano delle regole sui diritti d'autore che si adattino all'era digitale. Ciò sarebbe positivo per i creatori, le piattaforme e i loro utilizzatori”. Non sarebbe ancora stato deciso quando il negoziato a tre inizierà, ma probabilmente nel corso della prossima settimana.

L'articolo 13 del testo, che tanto ha fatto discutere, prevede che le piattaforme di distribuzione di video, come YouTube, vengano incitate a firmare accordi di licenza con gli autori dei filmati. La Germania voleva esentare le piccolissime imprese dall'obbligo di selezionare i contenuti, mentre la Francia era di avviso contrario. Il testo prevede esenzioni solo se la società esiste da meno di tre anni, ha un giro d'affari di meno di 10 milioni di euro, e conta meno di cinque milioni di visitatori unici al mese.

La riforma del copyright stabilisce inoltre che giornali, riviste e agenzie di stampa possano essere remunerate quando il loro materiale è riutilizzato in rete. L'articolo 11 prevede che è esente dal diritto d'autore l'uso da parte dei siti di singole parole o estratti molto brevi di una pubblicazione. La norma è stata oggetto di lunghe discussioni tra sensibilità diverse. Le associazioni che raggruppano gli editori europei si sono dette soddisfatte dell'accordo tra i Ventotto. Si tratta di “un passo nella giusta direzione”.

In un comunicato, tuttavia, hanno anche sottolineato che il compromesso relativo in particolare all'articolo 11 “lascia ancora molta incertezza legale” perché “non protegge a sufficienza l'uso di materiale di stampa” sui siti di informazione. Le associazione europee che raggruppano aziende editoriali hanno detto di sperare che il trilogo tra Parlamento, Commissione e Consiglio possa permettere di migliorare l'articolo 11 del lungo testo legislativo.

L'Italia ha votato contro il compromesso perché avrebbe voluto garanzie a favore della libertà d'informazione. Una volta raggiunta una intesa a tre, sarà necessario un voto del Parlamento, la cui ultima sessione prima del voto europeo è prevista in aprile. A luglio l'assemblea aveva bocciato una prima riforma. Successivamente, a settembre, ha approvato la propria posizione negoziale su un nuovo testo, che è stato oggetto di accesi negoziati nel Consiglio in vista proprio del prossimo trilogo.

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