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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2011 alle ore 17:27.

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PROFESSIONI
Non si corrano rischi: nel Dl 138, tra l'elenco dell'elenco delle restrizioni non ammesse, c'era la fissazione di distanze minime per l'esercizio di attività economiche o professioni: proprio quest'ultima parolina è stata cancellata da un emendamento alla legge di conversione, caso mai venisse in mente a qualcuno di mettere in discussione il sistema territoriale dei distretti notarili.
Per i medici e gli esercenti le professioni sanitarie, poi, con un altro emednamento è stata eretta una nuova barriera: laddove l'unico limite all'accesso alle professioni (sempre facendo salvi gli esami di Stato) avrebbe dovuto essere "l'interesse pubblico" (articolo 3, comma 5, lettera a) del Dl 138/2011), ora è stato inserito un "tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana". In sostanza, tutte le professioni sanitarie (dal medico al massaggiatore) sono considerate a priori di interesse pubblico. Non è così, evidentemente, per i veterinari.

ORARIO DEI NEGOZI
La liberalizzazione, sancita dal Dl 98/2011, riguarda gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande: bar, pizzerie, ristoranti, che oggi quindi potranno rimanere aperti per 24 ore consecutive, nelle sole località turistiche e in via sperimentale. Il Dl 138/2011 estendeva la liberalizzazione a tutte le località (comunque previo adeguamento, da parte di Regioni e Comuni, dei loro provvedimenti sugli orari entro il 1º gennaio 2012). Ma ecco che un provvido emendamento alla legge di conversione ha abrogato questo comma 4 dell'articolo 6, riducendo la liberalizzazione ai soli Comuni turistici.

TEMPI INCERTI
Non è comunque chiaro quali attività economiche saranno liberalizzate entro quattro mesi e quali entro un anno. Questa incertezza rimarrà sino a settembre 2012 perché l'articolo 3 della manovra è un complesso di norme di principio che rinviano a successivi adempimenti a carico dello Stato e altri enti. I commi 1-4 puntano soprattutto all'obiettivo di liberalizzare le attività anticipando l'attuazione del futuro articolo 41 della Costituzione che stabilisce il principio: tutto è libero se non è vietato dalle leggi statali o regionali. Potrebbe essere liberalizzato in teoria l'avvio di tutte le attività d'impresa salvo che non ci siano profili prevalenti che riguardano la sicurezza, l'utilità sociale, eccetera. Stato, Regioni, Comuni e Province, entro settembre 2012, devono eliminare i vincoli che contrastano con i principi costituzionali. Se la liberalizzazione non viene effettuata, dopo questa data si applicherà automaticamente la Scia ma questo vuol dire poco.: i vincoli sostanziali rimarranno.
I commi 6-11 puntano invece in prevalenza a ridurre alcune restrizioni che pesano sulle attività economiche che comunque, anche se in misura marginale, rimarranno regolamentate nella fase di avvio. Questo è un impegno affidato allo Stato che dovrà concluderlo entro dicembre 2011.

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