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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2014 alle ore 14:16.

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Il disegno di legge di stabilità potrebbe ridurre significativamente l'appeal fiscale dei trust. L'articolo 44, infatti, modifica il Dlgs n. 344/2003, prevedendo, a partire dal 1° gennaio 2014, un inasprimento della tassazione dei dividendi percepiti dagli enti non commerciali mediante la riduzione della percentuale di esclusione da tassazione degli stessi dal 95% al 22,26.
Tra i soggetti interessati ci sono i trust holding residenti in Italia, il cui regime è equiparato a quello degli enti non commerciali. L'innalzamento, dal 5 al 77,74%, dell'attuale quota dei dividendi percepiti che concorre alla formazione del reddito, se confermata, eliminerebbe gli attuali vantaggi derivanti dalla gestione delle partecipazioni sociali mediante un trust. Nell'attuale versione del Ddl non viene fatta distinzione tra trust opachi e trust trasparenti, pertanto, l'applicazione della nuova base imponibile riguarderebbe entrambe le tipologie di trust. Si evidenzia di seguito l'impatto che la modifica avrà sui trust holding residenti, a seconda che siano opachi o trasparenti, ipotizzando che la società di capitali partecipata, dopo aver prodotto un reddito lordo di 100, assoggettato ad Ires per 27,5, distribuisca un dividendo pari a 72,5.
Se il trust è opaco il reddito è tassato esclusivamente in capo ad esso scontando l'Ires. La successiva distribuzione ai beneficiari non sconta alcuna imposizione. Il dividendo distribuito al trust, pari a 72,5 ad oggi concorre a formare il reddito imponibile Ires per il 5%, e quindi per 3,625, scontando un'imposta pari a 0,99 (27,5%*3,625); a seguito della modifica concorrerà per il 77,74%, e quindi per 56,36, scontando un'imposta pari a 15,5 (27,5%*56,36).
La tassazione complessiva del reddito lordo prodotto dalla società partecipata (pari a 100) e percepito indirettamente dal trust: ad oggi ammonta al 28,5% (Ires della partecipata per 27,5 più Ires del trust 0,99); a seguito della modifica ammonterà al 43% (Ires della partecipata per 27,5 più Ires del trust per 15,5). Da un altro punto di vista, si rileva che la tassazione complessiva del dividendo distribuito dalla società partecipata (pari a 72,5) al trust: ad oggi ammonta all'1,375% (27,5%*5%); a seguito della modifica ammonterà al 21,37% (27,5%*77,74%).
Di fatto, la modifica normativa neutralizza i vantaggi fiscali derivanti dalla gestione indiretta delle partecipazioni in società di capitali mediante un trust opaco. La relativa tassazione dei dividendi percepiti, infatti, è allineata ai livelli raggiungibili in caso di detenzione diretta da parte di persone fisiche di partecipazioni qualificate, nella società che distribuisce i dividendi (21,379%, pari al 49,72%*43%, ipotizzando da qui in avanti l'aliquota Irpef massima).
Il trust trasparente imputa il reddito ai beneficiari residenti, i quali, se persone fisiche, risultano titolari di un reddito di capitale, in base all'articolo 44, comma i lettera g-sexies del Tuir, tassato in base alle diverse aliquote Irpef. Il dividendo distribuito al trust, pari a 72,5: ad oggi concorre a formare il reddito imponibile per il 5%, e quindi 3,625, che viene attribuito per trasparenza al beneficiario, scontando un'Irpef pari a 1,56 (43%*3,625); a seguito della modifica concorrerà per il 77,74%, e quindi 56,36, che verrà attribuito per trasparenza al beneficiario scontando un'Irpef pari a 24,23 (43%*56,36). La tassazione complessiva del reddito lordo prodotto dalla società partecipata (pari a 100) e attribuito indirettamente al beneficiario: ad oggi ammonta al 29,06% (Ires della partecipata per 27,5 più Irpef del beneficiario 1,56); a seguito della modifica ammonterà al 51,73% (Ires della partecipata per 27,5 più Irpef del beneficiario per 24,23).
Di fatto, la modifica normativa porta la tassazione dei dividendi percepiti mediante un trust trasparente a livelli superiori rispetto a quelli raggiungibili in caso di detenzione diretta della partecipazione da parte di persone fisiche.
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