House Ad
House Ad
 

Come cambiano i licenziamenti

3. Licenziamenti collettivi / Scatta l’indennizzo se si violano i criteri di scelta

My24

Una delle novità del Dlgs con la nuova disciplina, per i neo-assunti, sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti è l'estensione delle modifiche all'articolo 18 anche ai licenziamenti collettivi. Che sono disciplinati dalla legge 223 del 1991 e scattano quando l'impresa intende effettuare almeno cinque licenziamenti, nell'arco di centoventi giorni, in ciascuna unità produttiva, o in più unità produttive nell'ambito della stessa provincia. Attualmente, in base alla 223, esistono due differenti regimi sanzionatori in caso di licenziamento illegittimo. Se si violano i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare l'impresa è punita con la reintegrazione (più un risarcimento fino a 12 mesi). Per tutti gli altri casi di errori nella procedura (che coinvolge anche i sindacati) è previsto il pagamento di un indennizzo. Le nuove tutele crescenti, però, hanno modificato le regole sulle sanzioni in caso di licenziamenti individuali; e quindi il Governo ha deciso di uniformare le discipline, modificando anche i licenziamenti collettivi.
In virtù del Dlgs, quindi, in caso di violazione delle procedure (articolo 4, comma 12, legge 223) o dei criteri di scelta (articolo 5, comma 1) si applica sempre il regime dell'indennizzo monetario (minimo 4, massimo 24 mensilità), che vale per gli individuali. Così facendo quindi ci saranno sanzioni monetarie (e non la reintegra) in caso di violazione delle procedure o dei criteri di scelta, quando a essere irregolarmente licenziati, nel quadro di una riduzione del personale, sono dipendenti assunti con il contratto a tutele crescenti. Mentre in caso di licenziamento collettivo intimato senza l'osservanza della forma scritta la sanzione resta quella della reintegra. Qui si accorpano infatti le discipline dei licenziamenti nulli, discriminatori e, come detto, intimati in forma orale, per i quali rimane in piedi la tutela reale piena. «Una incongruenza, tuttavia, rimane all'interno di una legge finalmente ben fatta - evidenzia Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro alla Sapienza di Roma -. Un dirigente assunto da poco e licenziato collettivamente, in base all'attuale legislazione, può ottenere da un minimo di 12 a un massimo di 24 mensilità. Un dipendente a tutele crescenti per arrivare al minimo dei dirigenti dovrà avere almeno sei anni di anzianità. E quindi è necessario armonizzare il regime sanzionatorio del licenziamento collettivo illegittimo dei dirigenti». Una novità del Dlgs è che ai lavoratori licenziati collettivamente si applicherà il contratto di ricollocazione, e pertanto anche loro avranno diritto ad avere assistenza presso i centri per l'impiego e ottenere il voucher da spendere per trovare un nuovo impiego.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

Da non perdere

L'Italia risponda con velocità

C'è almeno una parola, pronunciata ieri più volte al Parlamento tedesco da Angela Merkel, che

Non è più tempo di mediocrità europea

Sembrava l'Europa dei tempi migliori, con la voglia di fare e fare presto, quella come per incanto

La flessibilità Ue finanzi davvero gli investimenti

Si fa un gran parlare della flessibilità che la «clausola investimenti» dovrebbe garantire al

Festival, il «metodo» Mantova

In principio fu Hay-on-Wye: una oscura cittadina gallese che, grazie a un libraio illuminato di

Non alzate i tassi Usa: il mondo è ancora anormale

Quanto è vicina la Federal Reserve a una normalizzazione della politica monetaria? È