Imu dei terreni, il Governo cambia ancora le regole. Tutte le tappe di una storia paradossale
Manca una settimana esatta alla scadenza (già prorogata) ma per il pagamento tutto è ancora incerto...
2. Giugno / L’acconto fantasma
Fatta la legge, bisognerebbe approvare in tutta fretta i provvedimenti attuativi, perché il decreto degli 80 euro si limita ad affermare che i terreni avrebbero dovuto pagare 350 milioni di Imu in più rispetto a prima, incaricando il ministero dell'Economia di decidere come e perché. In altre faccende affaccendata, però, l'amministrazione finanziaria non scrive il decreto attuativo, intravedendo forse i tanti problemi da superare per trovare davvero 350 milioni di Imu fra i terreni “ex montani”. Fatto sta che arriva giugno, mese in cui (entro il 16) va pagato l'acconto dell'Imu, e in attesa del decreto si decide che la prima rata seguirà le vecchie regole: i proprietari dei terreni esenti continuano a evitare per il momento l'imposta, che pagheranno tutta a dicembre (data di scadenza del saldo per i contribuenti “normali”) quando le regole attuative saranno state decise.
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