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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2015 alle ore 08:12.
Roma
Il Governo cala la carta delle posizioni organizzative per fronteggiare l’emergenza operativa dell’agenzia delle Entrate dopo la sentenza 37/2015 della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimi i dirigenti incaricati senza concorso pubblico.
Si tratta di 578 nuove posizioni per le Entrate e di 117 per Dogane e Monopoli: in totale quasi settecento. E gioca d’anticipo, rispetto al decreto attuativo della delega fiscale (ora all’esame delle commissioni parlamentari per i pareri), anche in relazione al nuovo concorso con cui dovranno essere colmati i vuoti di organico entro il 31 dicembre 2016.
È quanto prevede l’emendamento al decreto sugli enti territoriali (decreto legge 78/2015) firmato dall’Esecutivo e depositato venerdì sera in commissione Bilancio del Senato.
Lunedì ci sarà tempo fino alle 15 per eventuali subemendamenti e certamente per qualche ritocco dell’ultima ora, prima che Palazzo Madama licenzi una volta per tutte la soluzione definitiva alla querelle sui dirigenti decaduti delle agenzie fiscali dopo 4 mesi di tentativi andati a vuoto e di continui rinvii. Che alla fine hanno prodotto pesanti rallentamenti sull’intera attività delle agenzie fiscali a partire da quella di contrasto all’evasione che rischia a fine anno di chiudere con 1,5 miliardi in meno rispetto all’obiettivo di inizio anno.
Le «nuove posizioni organizzative», come si legge nell’emendamento presentato in commissione, saranno conferite dai dirigenti ad interim con deleghe di funzioni e con il «potere di adozioni di atti» a funzionari della terza area.
Personale comunque preparato che ha maturato almeno 5 anni di esperienza nella stessa area. Non si tratterà di deleghe per attribuzioni che per legge sono riservate al direttore dell’ufficio. Come chiesto a più riprese da Scelta civica, i delegati saranno individuati con una procedura selettiva ad hoc tenendo conto della specificità della preparazione, dell’esperienza professionale e delle capacità richieste per i compiti da assolvere, nonché delle capacità organizzative degli uffici.
Il trattamento economico sarà quello oggi riservato per le posizioni organizzative, ossia pari a 26mila euro per le indennità di funzione a cui si aggiunge quella di risultato che va da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 5mila euro.
Le risorse saranno recuperate nella misura dell’85 per cento dalle remunerazioni delle posizioni dirigenziali scoperte, mentre il restante 15 per cento sarà archiviato sotto la voce spending review.
Complessivamente l’operazione costerà 28 milioni di euro alle Entrate e 5,6 alle Dogane e ai Monopoli.
Le posizioni organizzative saranno comunque a tempo fino al 31 dicembre 2016. Entro quella data le agenzie fiscali dovranno chiudere il nuovo concorso per l’assunzione delle posizioni dirigenziali vacanti e nei limiti di spesa indicati dal Dl 95/2012 sulla spending review, che non dovrebbero oltrepassare le 400 posizioni, almeno alle Entrate.
L’emendamento presentato consente all’amministrazione di annullare i precedenti concorsi banditi e non portati a termine. Il nuovo concorso sarà per soli esami e avrà una riserva di posti del 30% ai dipendenti delle agenzie fiscali.
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