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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2013 alle ore 09:38.

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Casaleggio attacca il Porcellum: un problema di democrazia

È Gianroberto Casaleggio, guru e ispiratore del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ad aprire i lavori dell'ultima giornata del Workshop Ambrosetti a Cernobbio. «Sono qui per spiegare le idee del movimento e per parlare sull'evoluzione della politica e della comunicazione»: è l'unica frase concessa ai cronisti prima di entrare in sala per parlare a porte chiuse davanti al gotha delle finanza e dell'economia.

Ad ascoltarlo anche il premier Enrico Letta e l'ex premier Mario Monti. Nel suo breve intervento – giudicato piatto e un po' deludente da alcuni dei partecipanti ma seguito in generale con interesse, anche se con una certa freddezza – Casaleggio ha spiegato come dal 1990 ad oggi internet e social network abbiano introdotto sempre più nella politica mondiale la democrazia diretta. Qualche tappa: il fallimento del Wto del '90 grazie all'azione del «popolo di Seattle»; la campagna del democratico Howard Dean nel 2003, che dimostrò per la prima volta tutto il potere della rete; il sistema dei micro finanziamenti collaborativi (crowdfunding) messo in piedi da Barak Obama nel 2008 con donazioni medie di 200 dollari.

«In questo modo la politica non dipende più dalle lobby», ha detto Casaleggio, che ha anche citato il presidente americano Thomas Jefferson e il filosofo francese Jean-Jacques Rousseau come antesignani della democrazia diretta. Poi la critica alla legge elettorale vigente, il famigerato Porcellum, che per Casaleggio è sostanzialmente un sistema di nomina dei parlamentari. «In questo caso più che democrazia diretta abbiamo un problema di democrazia», ha detto il guru dei Cinque Stelle con una battuta.

Alla tavola rotonda presieduta dal direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano ha partecipato anche Michel Slaby, uno dei maggiori esperti al mondo nel settore delle strategie digitali e dei social media voluto da Obama nello staff per la campagna del 2012. Slaby ha sottolineato come l'interconnesione rende obbligatoria la trasparenza da parte delle formazioni politiche e delle istituzioni. «Noi abbiamo sfruttato il digitale a tutto campo», ha detto Slaby riferendosi appunto all'ultima campagna di Obama. Ma ha anche avvertito di non sottovalutare il vecchio e potente media della televisione, che «non sta affatto declinando».

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