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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2014 alle ore 07:45.

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(Afp)(Afp)

«Dichiarazione Prof. Castellacci, responsabile medico della Nazionale
Il difensore Mattia De Sciglio, al termine della sessione di allenamento svolta stamani a Portobello, ha presentato una contrattura al bicipite femorale sinistro.
L'atleta è stato sottoposto nel pomeriggio a risonanza magnetica ad Angra dos Reis, l'esame ha evidenziato un edema a livello del terzo distale del bicipite femorale sinistro. De Sciglio non sarà disponibile per la partita d'esordio contro l'Inghilterra.
Mangaratiba, 12 giugno 2014»

Itaçuruca - L'asettico comunicato della Figc arriva proprio nel mezzo di Brasile-Croazia. Ho scelto di godermelo in un bar di Itaçuruca, questo esordio mondiale dei verdeoro. Qui, a 100 km da Rio de Janeiro, la passione per la Selecao è ancor più spontanea, vera, genuina, ho ipotizzato. Non mi sbagliavo: le magliette della Nazionale (in molte col numero 10 di Neymar: profetiche…) e le bandiere sono apparse pian piano, nel corso dei giorni, senza enfasi o eccessi.

Ma ora che il fischio d'inizio è a un passo i locali si riempiono, la musica impazza in strada, la griglia per il churrasco va che è una meraviglia. Con penna, taccuino e registratore devo davvero dare nell'occhio ( ah già quasi dimenticavo l'accredito stampa che penzola dal collo…): pochi minuti che mi guardo intorno sul marciapiede, e subito il giovane titolare di un bar m'invita a prendermi una sedia e vedermi la partita lì, insieme a tutti gli altri clienti,tra samba e maxischermo. Invito accettato e due ore di puro divertimento che passano veloci,tra le ansie dopo l'autogol di Marcelo e la bella prova dei croati,gli applausi a Neymar, i sorrisi e le occhiate imbarazzate per il rigore decisivo, il samba liberatorio che si scatena dopo il gol conclusivo di Oscar.

È in mezzo a questa baldoria che sul mio blackberry arriva la mail che mi ricorda che il nostro è un altro Mondiale, che punta verso Nord e che ancora deve avere almeno altre 24 ore di ansia, attesa, emozione. Un'altra spina s'è aggiunta a questa vigilia straniante e diversa: non bastava il rebus Balotelli-Immobile, o quella delo Stadio de Amazonia che non ne vuol sapere di esser verde come logica vorrebbe; eccola qui la contrattura che ci priva di uno dei cardini dell'architettura prandelliana.

A posteriori, evento non imprevedibile, sia per la casualità che regna sottotutte le cose, sia perché l'annata del milanista è stata costellata di infortuni, e spesso la voglia e la smania di recuperare si paga dopo qualche tempo, qualche sforzo prolungato. Per fortuna il Mondiale di De Sciglio non è finito, ma certo il duello rusticano con Rooney e compagni vale un bel pezzo di questa spedizione. Non solo e non tanto per il risultato, ma soprattutto per capire se l'ardita architettura disegnata da Prandelli può tenere il campo, anzi di più, può farci intravvedere addirittura il Maracanà.

Mentre con la valigia in mano ci orientiamo sul radiante di Manaus, arriva la polemica del sindaco di Mangaratiba:"Antipatici questi italiani: hanno un ritiro chiuso come un bunker, neanche ci fosse dentro Obama". Detta così, proprio tutti i torti non ha il primo cittadino. Speriamo di restare a lungo, per avere l'occasione di aprirgli le porte alle bellezze e ai segreti del Portobello Resort.

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