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Dossier Caporetto e il terremoto: il calcio italiano all'anno zero

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    Caporetto e il terremoto: il calcio italiano all'anno zero

    NATAL (Brasile) - L'inzuccata di Godin, l'arbitraggio del messicano Rodriguez (Moreno come quello del 2002), un'Italia senza idee, e ora senza un ct e un presidente federale. Siamo fuori dai Mondiali di Brasile e il nostro calcio è all'anno zero. Il gol uruguagio arriva a dieci minuti dalla fine della partita di Natal. Nel dopogara alla Caporetto si somma il terremoto. Prandelli lascia, stigmatizzando i suoi errori ma anche le critiche ricevute dopo il rinnovo del contratto con la Figc. Dimissioni irrevocabili.

    Lascia - anche lui irrevocabilmente - Giancarlo Abete, il presidente che quel contratto e quel progetto ha fortemente voluto e sostenuto. La parola fallimento la pronuncia il capitano Gigi Buffon. Anche per molte delle presunte stelle, cadenti invece in questo Mondiale, è il momento degli esami di coscienza.

    I vecchi hanno tirato la carretta, i giovani non hanno avuto lo spirito giusto, fa intendere il capitano. Hanno fallito i vari Cerci, Immobile, Insigne, Cassano, Balotelli; ha fallito chi li ha scelti, Prandelli appunto, che ha visto la sua Italia sciogliersi fra le mani. Prima il gruppo, anzi, poi la squadra: perché le parole di De Rossi («Abbiamo bisogno di uomini, non di figurine») sono una sentenza per chi non ha capito cosa vuol dire la maglia azzurra.

    Stilettate che hanno in Mario Balotelli il bersaglio più grosso e ingombrante. Il gol all'Inghilterra è stato il lampo nella notte mondiale di Supermario, fatta di promesse di matrimonio (da mantenere) e promesse calcistiche ampiamente disattese. Ci sarà ancora un futuro azzurro per Balotelli? La carta d'identità lo imporrebbe, ma i fallimenti si susseguono ormai da troppo tempo e con troppe maglie. E quale governo si darà ora una Federcalcio da tempo invisa ai vertici del Coni? Chi potrebbe sedere ora su quella poltrona che Abete occupa dall'autunno 2006, quella dopo Calciopoli e il trionfo in Germania?

    E poi, e soprattutto, a chi affidare ora quella panchina che Prandelli lascia sbattendo la porta, ma dopo un fallimento in Brasile e un ultimo biennio davvero deludente? E che Nazionale sarà, dentro e fuori dal campo, quella che già a inizio settembre dovrà volare a Oslo per le qualificazioni agli Europei di Francia 2016?

    I primi nomi che girano per il ruolo di ct sono quelli di Allegri, Mancini, Zaccheroni. Sognavamo il Maracanà, sarà la sede della Figc in via Allegri a Roma l'epicentro del nostro Mondiale.

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