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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2014 alle ore 16:21.
L'ultima modifica è del 20 luglio 2014 alle ore 17:32.

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«L'Italia è sempre stato uno dei più forti sostenitori della Turchia nella Ue. Sono pienamente convinto che il semestre di Presidenza italiana della Ue accelererà il processo di adesione all'Unione», afferma fiducioso il neo ministro turco per gli Affari Europei, Mevlut Cavusoglu, che ha sostituito nell'incarico da pochi mesi il dinamico Egemen Bagis, passato ad altri incarichi. La sua visita in Italia è densa di appuntamenti.

Lunedì a Roma l'agenda di Cavusoglu prevede l'incontro alle 11 con il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, candidata a Bruxelles al posto di Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la sicurezza; nel pomeriggio alle 17, coloquio con il sottosegretario per le politiche Ue, Sandro Gozi: alle 18 meeting con Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Affari esteri.

Il ministro turco ha accettato di concedere un'intervista in esclusiva a Il Sole 24 ore. L'auspicio è che i negoziati per l'adesione della Tuchia alla Ue vengano ripresi al più presto nel reciproco interesse, in particolare i capitoli su energia e politica economica bloccati rispettivamente da greco-ciprioti e Francia. Il ministro parla anche del destino del gasdotto South Stream.

Qual è la posizione della Turchia rispetto alla sicurezza energetica europea e il gasdotto South Stream in particolare?
L'energia è un settore importante in termini di relazioni economiche, politiche ed equilibrio geostrategico. La domanda di energia aumenta a livello globale così come in Turchia. La politica energetica della Turchia si basa sul garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in un contesto trasparente e competitivo.

Grazie alla sua posizione geografica, la Turchia svolge un ruolo fondamentale come partner affidabile che contribuisce alla sicurezza energetica europea e la diversificazione delle fonti energetiche. Sia Ankara che l'Ue beneficeranno dello sviluppo della Turchia come ponte energetico e potenziale hub energetico. Come nel caso del Trans Anatolian Natural Gas Pipeline Project (TANAP), la Turchia si orienta verso grandi progetti, che sono progettati per trasportare le fonti energetiche delle regioni limitrofe ai mercati europei.

Per quanto riguarda South Stream, è noto che il progetto del gasdotto è previsto per trasportare il gas russo ai mercati europei e passerà attraverso il Mar Nero. Il 6 agosto 2009 la Turchia e la Federazione russa hanno firmato un protocollo che consente al gasdotto di passare attraverso la zona economica esclusiva turca. Si deve sottolineare che la Turchia non ha alcuna partnership nel South Stream e la fattibilità del progetto dipende unicamente dalla domanda di gas naturale nei mercati europei.

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