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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 19:51.
L'ultima modifica è del 28 luglio 2014 alle ore 21:30.

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(Reuters)(Reuters)

«Un cessate il fuoco umanitario è il modo migliore per iniziare a discutere» e trovare un accordo tra le due parti, «questa è l'unica via». Lo ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry, a proposito della crisi nella Striscia di Gaza dopo il fallimento della scorsa settimana del piano per avviare un processo di pace. Kerry ha poi aggiunto che ogni accordo deve portare «al disarmo di Hamas e di tutti i gruppi terroristici».E però a queste parole ha risposto in serata il premier israeliano Benjamin Netanyahu: «Non fermeremo l'operazione finché non avremo neutralizzato tutti i tunnel del terrore a Gaza».

Nuovo appello di Ban Ki-moon
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha rivolto un appello a Israele e Hamas perchè mettano fine al conflitto a Gaza, insistendo sulla necessità di «onorare» gli appelli internazionali per un cessate-il-fuoco. «In nome dell'Umanità, la violenza deve interrompersi», ha dichiarato Ban Ki-moon alla stampa. I responsabili palestinesi e israeliani «devono dare prova di Umanità in qualità di dirigenti» e mettere fine alla violenza, per compiere un primo passo verso i negoziati di pace, ha affermato. Ban ha precisato di aver avuto «lunghe discussioni» con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sollecitandolo a «interrompere la violenza e rispettare la sforzo congiunto della comunità internazionale e l'appello unanime per un cessate-il-fuoco umanitario».

Il conto delle vittime: 52 soldati e 2 civili israeliani uccisi, 1.065 tra i palestinesi
Contrariamente a quanto annunciato in precedenza i quattro israeliani uccisi da colpi di mortaio nella zona di Eshkol, lungo il confine con la Stiscia di Gaza erano soldati e non civili. Questo porta il bilancio provvisorio delle vittime tra i soldati israeliani, nel 21esimo giorni di offensiva, a 9. Altri 5 soldati sono stati uccisi nei pressi di Jabalia, uno dei campi profughi nell'enclave. Il totale sale quindi a 52 soldati uccisi cui si aggiungono 2 civili.
Per Israele si tratta finora di gran lunga dell'offensiva più sanguinosa a Gaza da quando nel 2005 hanno abbandonato l'enclave costiera. Nelle tre precedenti operazioni sono morti in totale 23 israeliani.
Incomparabile il numero delle vittime palestinesi, che hanno invece raggiunto finora quota 1.065.

Colpito un ambulatorio in disuso dell'ospedale di Shifa
Poco prima un missile ha centrato un ambulatorio in disuso nelle immediate vicinanze dell'ospedale Shifa, il principale di Gaza. Secondo l'agenzia di stampa Maan l'esplosione ha provocato due morti e numerosi feriti. Ma Israele nega ogni responsabilità in merito all'episodio. Secondo la radio militare né l'aviazione né l'artiglieria di Israele lo hanno preso di mira. L'emittente ipotizza che l'esplosione avvertita nel recinto dell'ospedale Shifa sia stata provocata da materiale esplosivo nascosto o dalla caduta di un razzo sparato da Hamas.

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