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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2014 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 08 agosto 2014 alle ore 09:52.

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È iniziata, a Palazzo Madama, la seduta d'Aula per il voto finale sul ddl costituzionale che sancisce la fine del bicameralismo e modifica il titolo V della Carta. Dodici gli interventi previsti in dichiarazione di voto. In dissenso interverranno la senatrice a vita Elena Cattaneo e il senatore Pd Vannino Chiti.

Tra gli applausi della maggioranza, nel tardo pomeriggio il presidente di palazzo Madama Pietro Grasso ha annunciato in Aula la fine della lunga maratona di votazioni sugli oltre 7mila emendamenti alla riforma della Costituzione e del bicameralismo. Con uno sprint che ha messo a dura prova senatori e presidenti di turno, approvati tutti e 40 gli articoli che compongono il ddl Boschi, in anticipo sulla deadline dell'8 agosto fissata dal premier Renzi. Il voto finale è fissato per domani mattina a partire dalle 9.30, in una seduta che si annuncia storica. Probabile presenza del capo del Governo, che stasera su la La7 ha ribadito l'importanza della riforma «perchè dimostra che non ce n'è per nessuno, dimostra che la politica per una volta non chiede sacrifici alla gente ma a sé stessa».

Boschi: comunque in programma referendum confermativo dei cittadini
Nelle ultime battute del dibattito, applausi anche per il ministro deelle Riforme Maria Elena Boschi. «Ove si raggiungessero i due terzi del consenso in Parlamento al ddl di riforma costituzionale, ha annunciato all'assemblea, il governo, d'accordo con la maggioranza allargata, conferma l'impegno a ricorrere al referendum per dare ai cittadini l'ultima parola sulle riforme costituzionali».

Bagarre a 5 Stelle, Grasso costretto ad espellere un senatore grillino
Nel corso del pomeriggio, causa bagarre a 5 Stelle, la seduta è stata sospesa per qualche minuto: il presidente del Senato Pietro Grasso ha espulso dall'Aula il senatore del M5S Stefano Lucidi per intemperanze. «Visto che è imbavagliato, si accomodi fuori», ha detto Grasso: Che alla ripresa dei lavori ha messo in guardia i disturbatori : «D'ora in poi chi interrompe i lavori sarà fuori. Questo è chiaro». Duro con la presidenza il capogruppo M5S, Petrocelli: «qui ci sono atteggiamenti di servilismo verso maggioranza e governo e atteggiamenti inaccettabili nei confronti dell'opposizione».

Stop ai rimborsi ai gruppi consiliari regionali
Alla ripresa dei lavori, l'assemblea ha approvato l'articolo 39 del ddl Boschi, con le disposizioni finali del testo, che abolisce, tra l'altro, ogni rimborso o trasferimento monetario a carico della finanza pubblica destinato ai gruppi politici regionali. Di fatto, uno stop ai finanziamenti ai gruppi consiliari regionali. La previsione, facendo parte delle disposizioni finali, non entrerà testo della Costituzione ma avendo rango costituzionale sarà prevalente sulle leggi regionali. «Non possono essere corrisposti rimborsi o analoghi trasferimenti monetari recanti oneri a carico della finanza pubblica - si legge nel testo approvato oggi - in favore dei gruppi politici presenti nei Consigli regionali».

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