Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 14:55.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2014 alle ore 21:14.

My24

Paletti su demansionamento, voucher e controlli a distanza
Altre richieste riguardano le maglie più strette sul possibile demansionamento (realizzabile solo con accordo delle parti) e sull'utilizzo del voucher (confermando il tetto di 5mila euro di reddito all'anno, in modo da evitare che questo strumento possa sostituire rapporti di lavoro più strutturali). Un altro emendamento chiarisce che il controllo a distanza potrà essere fatto solo sugli impianti.

Sacconi (Ncd): irricevibili emendamenti minoranza Pd
Ma il Ncd non ci sta e passa all'attacco. «Gli emendamenti presentati dalla minoranza del Pd sono irricevibili per chi voglia riformare il mercato del lavoro», dichiara Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato e presidente della commissione Lavoro a palazzo Madama, sottolineamdo che «ne emerge una visione vecchia e ideologica perché fondata sul persistente pregiudizio nei confronti dell'impresa». Dunque, avverte Sacconi, «noi non li voteremo mai».

Minoranza Pd: Renzi ci ascolti o parola alla base
La minoranza Dem però non arretra. E chiede un incontro con la maggioranza Pd per formulare un documento unitario da portare in direzione lunedì prossimo. Né si esclude l'arma finale del referendum tra gli iscritti. «Non si può ridurre tutto a una questione di disciplina di partito. Se non ci sarà disponibilità all'ascolto da parte della maggioranza, sullo sfondo resta sempre la possibilità di consultare la nostra base», con un referendum, spiega il bersaniano Alfredo D'Attorre, aggiungendo che gli emendamenti presentati al Senato vanno tutti nella direzione del modello di mercato del lavoro tedesco. «In questo momento la priorità assoluta è rappresentata dall'unità nei gruppi per migliorare la proposta», incalza Gianni Cuperlo, convinto che «è ancora presto per parlare di un referendum da sottoporre alla base». Ma, aggiunge: «certo si tratta di una opzione sul campo».

Bersani: da Renzi stesse accuse di Tremonti
Mentre l'ex segretario Pd, Pierluigi Bersani, che nei giorni scorsi aveva chiesto al premier maggiore rispetto, rilancia nel corso di una inervista a Giovanni Floris, in onda questa sera su La7: «A Renzi dico che le accuse che mi muove lui sono le stesse di Tramonti e Fornero». E attacca: «dove sta scritto nel programma del Pd di cancellare l'articolo 18?». Poi ribadisce al premier: «Sta governando con il mio 25%. Non chiedo riconoscenza ma rispetto».

Padoan: dibattito paradossale su articolo 18
Mentre il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in una anticipazione di un'intervista che comparirà domani su Avvenire definisce «paradossale» il dibattito sull'articolo 18. E spiega: «se si guardano i numeri ci si accorge che i lavoratori "impattati" dall'articolo 18 sono pochissime migliaia. Sono numeri importanti perché parliamo di persone, ma irrilevanti se messi di fronte all'interesse collettivo che è "più occupazione e più equità». Padoan parla di «accanimento ideologico che l'Italia non si può più permettere». E aggiunge: «L'errore che proprio non possiamo permetterci oggi è interrompere il cammino di riforme». Un rischio reale («le resistenze sono forti») ma da scongiurare a ogni costo, tanto più che dopo la riforma contenuta nel Jobs Act «il nuovo mercato del lavoro offrirà più prospettive di lavoro» e soprattutto «retribuzioni più elevate». Una soluzione "win-win", spiega il ministro, che poi assicura: «Il governo è ben cosciente che c'è l'esigenza di finanziare misure importanti» come «la nuova indennità di disoccupazione e la riduzione delle tasse sul lavoro».

Shopping24

Dai nostri archivi