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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2014 alle ore 19:36.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2014 alle ore 17:12.

Mi dicono berlusconiano perché sono bravo a comunicare
«Ci sono luoghi comuni difficili da sfatare: a sinistra si pensa che se uno è bravo a comunicare è berlusconiano», ha detto Renzi rispondendo a una battuta di Rosario Fiorello secondo cui lui sarebbe 'figlio illegittimo di Berlusconi'. «Quando la sinistra sarà brava a comunicare vincerà le elezioni sempre. Vorrei che imparasse a comunicare. Poi ci sono dei valori che ci dividono» dal centrodestra.
Le pensioni dei giovani
La vera battaglia è in Europa
Nel corso della riunione dei gruppi di Camera e Senato del Pd Renzi parla senza repliche. Il presidente del Consiglio e segretario del partito Matteo Renzi ha annunciato che l'assemblea nazionale del Pd si terrà il 13 dicembre a Reggio Calabria. Poi l’Europa: «La vera battaglia è in Europa, stiamo giocando questa partita difficile e delicata, si sta combattendo la vera battaglia», ha detto Matteo Renzi. Il presidente del consiglio ha chiesto«più crescita e lotta alla disoccupazione per una Europa impegnata nello sviluppo». E ha dichiarato che «la prossima riforma strutturale» dopo aver realizzato il pacchetto delle riforme in Italia «sarà quella dell'Europa, perché da cambiare a Bruxelles c'è molto».
Per il premier la legge di stabilità riduce le tasse. Ma Padoan annuncia che aumenta
La legge di stabilità? «Rivoluzionaria perché riduce la pressione fiscale, anche sul carico fiscale del lavoro», ha detto Renzi. Lo dice mentre il ministro dell’Economia Padoan annuncia nel corso dell’audizione dinanzi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato che «con la legge di stabilità la pressione fiscale mostra una riduzione contenuta nel 2015, passando dal 43,3% del 2014 al 43,2%, e si stabilizza al 43,6% in ciascuno degli anni 2016 e 2017». Dunque aumenta.
Terni senza acciaio è una città fantasma
«Terni senza acciaio è una città fantasma», ha detto Matteo Renzi durante l'intervento all'Assemblea del Pd. «Penso che si possa trovare un accordo», ha aggiunto. Il Jobs act è «una riforma di sinistra come non ho mai visto e a parte l'articolo 18 c'è un consenso generale su tutto». Una riforma, ha detto Renzi, che dal 1° gennaio deve entrare in vigore (l’1 gennaio è la dead line»).
Sulla legge elettorale Pd aperto a novità
Poi la legge elettorale, che «va fatta subito. L'Italicum è un buon compromesso», ha detto il premier Matteo Renzi. E ha annunciato che il Pd è aperto a novità: soglia per il secondo turno al 40 per cento e premio al 55 per cento. Resta ancora aperta la questione se il premio debba andare alla lista o alla coalizione. La soglia di ingresso, al 5 per cento con premio di lista, ma se il premio e' alla coalizione, la soglia per i partiti che ne fanno parte deve stare dentro il 4. Chi è fuori al'otto per cento. E sui collegi l'ipotesi sarebbe quella di un capolista bloccato e poi le preferenze.
Sulla Consulta giovedì si chiude lo stallo
Sulla Consulta, poi, «giovedì proviamo a chiudere lo stallo»: il premier Matteo Renzi ha spiegato ai deputati del Pd di aver chiesto a Forza Italia e M5s di trovare un'intesa per l'individuazione di due donne alla Consulta e di un membro del Csm per i pentastellati. Il premier ha spiegato di ritenere positivo che i 5 stelle stiano dialogando e ha chiesto un applauso per l'intervento sulla stampa fato da Luciano Violante con il quale l'ex presidente della Camera ha fatto un passo indietro. «La nostra candidatura alla Corte è Silvana Sciarra, persona di grande valore e di esperienza, stiamo attendendo la candidatura di Forza Italia». Renzi ha anche sottolineato che dalle cene di autofinanziamento arriverà circa un milione di euro «che aiuterà a tutelare lavoratori del Pd». Il governo, ha poi detto, «non sta esautorando il Parlamento», ha detto Matteo Renzi alla riunione dei gruppi Pd. Ha ricordato il «progetto la buona scuola» e ha aggiunto «dobbiamo coinvolgere di più» «Con la riforma del ministro Orlando stiamo cambiando faccia alla giustizia». Sulla Rai annuncia l'istituzione di un gruppo che studi la riforma della Rai.
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