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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2014 alle ore 13:09.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2014 alle ore 15:57.

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A due giorni dalla fiducia votata martedì scorso (353 sì 192 no, nessun astenuto) la Camera ha approvato definitivamente la conversione in legge del decreto 132/2014 che riforma il processo civile e introduce una serie di novità per ridurre il numero dei processi arretrati e tagliare i tempi medi dei procedimenti, anche grazie ad un massiccio coinvolgimento dell’Avvocatura: dall’arbitrato alla negoziazione assistita, ai divorzi e le separazioni “fai da te”, anche davanti al sindaco. Via libera anche all’accorciamento delle ferie dei magistrati, la riduzione del periodo di sospensione feriale dei procedimenti, e misure per la trasparenza nei rapporti tra creditore e debitore.

Misure alternantive per avidare il passaggio dal giudice
Il primo dei provvedimenti che compongono il pacchetto giustizia in 12 punti presentato questa estate dal premier introduce in particoalre forme alternative di risoluzione delle controversie civili per evitare di andare di fronte al giudice. Nelle cause civili pendenti in primo e secondo grado - fatta eccezione per quelle che riguardano diritti indisponibili, lavoro, previdenza e assistenza sociale - le parti potranno così chiedere di trasferire il procedimento di fronte a un arbitro, individuato nell'albo degli avvocati. Altra strada è quella della negoziazione assistita dagli avvocati, con un accordo tra le parti con non abbiano ancora adito il giudice o percorso la strada dell'arbitrato. La negoziazione assistita viene esteso, sul modello francese, anche alle cause di separazione e divorzio.

Legnini (Csm): riforma importante per credibilità del paese
Per Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, ospite del congresso del Notariato, quella introdotta dal decreto 132 «è una riforma importante da cui passa la credibilità del Paese», perchè «la competitività passa anche attraverso la celerità del processo civile: dopo il decreto si dovrà proseguire con interventi organici «in questa direzione».

Molteni (Lega): ennesima balla mediatica del governo
Di parere opposto in aula alla Camera il vicepresidente dei deputati della Lega Nicola Molteni, che annunciando il voto contrario del Carroccio ha definito la riforma «l'ennesima balla mediatica del governo Renzi, l'ennesima occasione persa». Per Molteni, le nuove misure «non miglioreranno il funzionamento della giustizia civile in Italia, che è un malato terminale che voi pensate di curare con un'aspirina».

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