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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2014 alle ore 07:17.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2014 alle ore 07:42.

Nella circoscrizione di Catanzaro-Crotone-Vibo corre ancora Mimmo Tallini di Forza Italia. Già Presidente del gruppo consiliare Popolari-Udeur, ha poi aderito al gruppo “Popolari Europei verso il Pdl”. E' stato tra i fondatori di Calabria Libera nel 1990 con Beniamino Donnici e poi di Polo civico (di area centrista) e nel 1994 del Movimento civico per il Sud.
La sua carriera politica parte da lontano: 1981 con il Msi.
Per non restare senza curiosità nell'Ncd, segnaliamo quella di Giuseppe Gentile (fa parte di una imponente famiglia che nella provincia di Cosenza e non solo ha un potere enorme), assessore regionale uscente, ininterrottamente consigliere dal 1985. Suo fratello Tonino è senatore dalla XIV legislatura per Forza Italia. Recentemente ha aderito all'Ncd ed è stato due volte sottosegretario: all'Economia dal 5 maggio al 16 novembre 2011 al posto di Nicola Cosentino nel Governo Berlusconi; alle Infrastrutture dal 28 febbraio al 3 marzo 2014 prima di essere costretto alle dimissioni. Una nipote, Katia Gentile, è stata vice sindaco di Cosenza ma poi entrò in rotta di collisione con il sindaco e lasciò l'incarico.
Qui Catanzaro-Crotone-Vibo
Nicodemo Filippelli, già giovane sindaco Dc di Cirò Marina, poi consigliere provinciale e regionale, vice presidente della Regione, nel 2011, senza lasciare la carica di sindaco ancora di Cirò, divenne senatore con la Margherita ma poi passò nel gruppo misto e infine con l'Udeur. Ora è nella lista “Oliverio presidente”.
Emilio De Masi è consigliere regionale uscente con Idv e ora si presenta anche lui con “Oliverio Presidente”.
Flora Sculco, candidata di Calabria in Rete è figlia di Enzo Sculco, ex potente sindacalista Cisl, leader nella Margherita di Crotone e nei Demokratici, condannato in via definitiva a 4 anni nel 2001 per un episodio di concussione. «Io me ne fotto, per dirla alla calabrese, anzi alla reggina. Non sarò il capro espiatorio dell'Italia. Non mi sono strappato le vesti, ma per quel vitalizio ho versato 1.200 euro al mese per 5 anni per cui la cifra che devo restituire deve essere corretta»: si è espresso così ai microfoni de ilfattoquotidiano.it dopo che la Regione, applicando in maniera retroattiva la legge del 2012 approvata sotto il Governo Monti, gli ha chiesto la restituzione la somma di 100mila euro. Sculco è, infatti, il primo politico a dover restituire il vitalizio (2.700 euro al mese) di cui ha beneficiato nonostante una condanna a 4 anni di carcere per concussione. «Sono stato processato e condannato – ha spiegato – perché un dirigente della Provincia, che aveva il compito di sostituire le porte di un liceo scolastico, ha dichiarato di non essere mai stato minacciato da me, ma di aver pensato che se non avesse dato il lavoro a una determinata impresa, io gli avrei tolto le deleghe per le politiche comunitarie».
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