Notizie AmerichePapa Francesco dietro la svolta tra Washington e L'Avana
Papa Francesco dietro la svolta tra Washington e L'Avana
17 dicembre 2014
Ci sono Papa Francesco e la diplomazia vaticana dietro la clamorosa svolta nei rapporti tra Stati Uniti e Cuba. Lo scrive il New York Times, riportando che l'accordo sfociato oggi nella liberazione del contractor statunitense Alan Gross è frutto di trattative segrete durate 18 mesi, ospitate in gran parte dal Canada e incoraggiate dal Pontefice, che a sua volta ha ospitato un incontro conclusivo in Vaticano.
Al termine di questo processo, il presidente Usa Barack Obama e quello cubano Raul Castro nel corso di una conversazione telefonica hanno acconsentito a mettere fine a decenni di ostilità per avviare nuove relazioni tra i loro due Paesi. Gli Stati Uniti ripristineranno piene relazioni diplomatiche con Cuba e riapriranno l'ambasciata all'Avana. È quanto rivelano al New York Times fonti dell'amministrazione Usa.
Oggi il contractor Alan Gross si è imbarcato su un aereo governativo Usa che lo ha riportato in patria, mentre Washington ha riconsegnato a Cuba tre spie che si trovavano nelle carceri americane dal 1981. Fonti dell'amministrazione statunitense hanno riferito che le tre spie cubane sono state liberate in cambio di un agente dell'intelligence Usa detenuto a Cuba da quasi 20 anni, mentre Gross tecnicamente non faceva parte dello scambio ed è stato liberato separatamente su «basi umanitarie».
Nell'ambito dell'accordo, gli Stati Uniti allenteranno le restrizioni sulle rimesse di denaro a Cuba, sui permessi di viaggio e sulle relazioni bancarie. Cuba rilascerà invece 53 detenuti cubani identificati da Washington come prigionieri politici. Anche se l'embargo al momento rimarrà in vigore, l'amministrazione Usa ha sottolineato che accoglierebbe con favore una decisione da parte del Congresso per alleviarne le condizioni o rimuoverlo del tutto. «Oggi gli Stati Uniti stanno facendo dei passi storici per avviare nuove relazioni con Cuba», ha affermato la Casa Bianca in un comunicato.
La nota del Vaticano
Nel corso degli ultimi mesi, papa Francesco ha scritto al presidente della Repubblica di Cuba, Raul Castro, e al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, «per invitarli a risolvere questioni umanitarie d'interesse comune, tra le quali la situazione di alcuni detenuti, al fine di avviare una nuova fase nei rapporti tra le due Parti». Lo riferisce una nota della Segreteria di Stato vaticana sulla riapertura dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba.
La Santa Sede, «accogliendo in Vaticano, nello scorso mese di ottobre, le Delegazioni dei due Paesi - sottolinea il comunicato -, ha inteso offrire i suoi buoni offici per favorire un dialogo costruttivo su temi delicati, dal quale sono scaturite soluzioni soddisfacenti per entrambe le Parti». Essa «continuerà ad assicurare il proprio appoggio alle iniziative che le due Nazioni intraprenderanno per incrementare le relazioni bilaterali e favorire il benessere dei rispettivi cittadini».