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Charlie Hebdo, alcune domande sul più annunciato degli attentati

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LA STRAGE A CHARLIE HEBDO

Charlie Hebdo, alcune domande sul più annunciato degli attentati

(LaPresse)
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PARIGI - In una Parigi, in una Francia sotto shock per il terribile attacco al settimanale satirico Charlie Hebdo - il peggior attentato dai tempi dell'Algeria francese nei confronti di un simbolo della libertà di espressione - iniziano già ad affacciarsi le prime domande.

Com'è possibile che la sede del giornale, che dal 2006 (quando pubblicò le famose 12 caricature di Maometto) e ancor più dal 2011 (quando uscì con la testata cambiata in Charia Hebdo) ha subito ogni sorta di minacce, che ha dovuto traslocare perché la sua sede precedente è stata distrutta da un incendio criminale, fosse protetta da due soli poliziotti, uno dei quali incaricato della protezione del direttore Charb? Persino il tassista, musulmano non praticante, che questa mattina mi ha portato dall'aeroporto in città, commentava che un'azione nei confronti del settimanale era nell'ordine delle cose.

Certo, difendere un obiettivo dall'attacco di un commando di professionisti, pesantemente armati, è difficile. Ma è indubbio che Charlie Hebdo e i suoi vignettisti-giornalisti fossero in testa alla lista dei possibili target dell'estremismo islamico.

A maggior ragione in presenza di un contesto politico, religioso, culturale che negli ultimi mesi ha registrato un continuo aumento della tensione. La censura nei confronti dell'umorista antisemita Dieudonné, il successo del libro di Eric Zemmour sul declino dello Stato e l'avanzata dell'immigrazione, quello già annunciato di Michel Houellebecq sulla “Sottomissione” (è il titolo del volume) della Francia alla Fratellanza islamica sono solo i segnali più evidenti di una situazione che si è progressivamente deteriorata.

Sono quindi in molti a ritenere che le misure anti-attentati, ora rafforzate, avrebbero dovuto tener presente con maggior attenzione l'estrema sensibilità dell'obiettivo Charlie Hebdo. E a puntare il dito contro i servizi di intelligence, attraverso le cui maglie sono passati gli uomini in nero che a sangue freddo, tranquillamente, hanno commesso la strage di questa mattina.

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