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Quando il killer di Parigi incontrò Sarkozy e poi gli trovarono munizioni…

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il dramma di parigi

Quando il killer di Parigi incontrò Sarkozy e poi gli trovarono munizioni in casa

(foto da twitter)
(foto da twitter)

Amedy Coulibaly, l'uomo ucciso dopo essersi trincerato con alcuni ostaggi in un supermercato di alimentari ebraico di Vincennes, a Parigi, era stato ricevuto nel 2009 dall'allora presidente della Repubblica, Nikolas Sarkozy. Secondo un articolo di Le Parisien del 15 luglio 2009, Coulibaly, che allora aveva 27 anni, feceva parte di una delegazione di nove persone che seguivano una formazione professionale e che avrebbero dovuto incontrare il presidente, in visita a Grigny, banlieue di Parigi, dove Coulibaly era cresciuto.

«Incontrarlo di persona è impressionante - disse allora Coulibaly al giornalista che gli chiedeva un commento alla vigilia della visita - al limite il presidente potrebbe aiutarmi a trovare un posto...». Nell'articolo non si faceva cenno né alla fedina penale di Coulibaly, né alla sua appartenenza a gruppi di musulmani radicali. Il giovane era reduce da un anno e mezzo di carcere per spaccio di droga.

Coulibaly entrava e usciva di prigione dal 2001, era stato condannato per rapina. Secondo la polizia francese si sarebbe convertito all’Islam radicale proprio mentre era in prigione, ma nel 2005, quando conobbe Cherif Kouachi, come riferito dalla stampa transalpina citando i report investigativi. I due divennero discepoli di Djamel Beghal, un franco-algerino, scrive il Washington Post, che sarebbe legato ad al-Qaeda ed era stato condannato per avere pianificato un attentato all’ambasciata americana di Parigi nel 2001.

Quando Coulibaly uscì di prigione trovò lavoro alla Coca-Cola, fuori Parigi. I servizi di sicurezza francesi non lo ritennero pericoloso, al punto da consentirgli di incontrare il presidente Sarkozy, nel quadro di un programma di reinserimento per i giovani.

«Ne farò parte - dichiarò Coulibaly - anche se Sarkozy non è certo molto amato tra i giovani delle periferie. Ma non c’è nulla di personale, del resto è lo stesso per la maggioranza dei politici. Soltanto dieci mesi dopo l’incontro con Sarkozy la polizia perquisì il suo appartamento e vi trovò 240 munizioni da 7,62 millimetri, il calibro usato nella maggior parte dei fucili Kalashnikov da assalto. Disse alla polizia che li voleva vender e non tenere per uso personale. Ma evidentemente, nemmeno questo fu sufficiente per fermarlo prima che arrivasse a colpire.

Perché Coulibaly faceva parte anche lui della “filiera del 19°” arrondissement e nel dicembre del 2013 era stato nuovamente condannato a cinque anni per la partecipazione al progetto di evasione di Amain Ait Ali Belkacem, terrorista algerino condannato all'ergastolo per l'attentato dell'ottobre 1995 alla stazione Museo d'Orsay della linea ferroviaria regionale Rer che ha fatto 30 feriti. Era in libertà da due mesi.

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