Scaduto ieri a mezzanotte l'ultimatum dato dall’Isis al Giappone, sarebbe già stato decapitato uno dei due ostaggi nipponici. Lo riferisce l'organizzazione americana Site specializzata nel monitoraggio dei siti jihadisti. Secondo Site in rete c'è un video in cui uno dei due, Kenji Goto Jogo, giornalista freelance 47 anni, afferma che il suo compagno di prigionia, Haruana Yukawahd, 42 anni, contractor dal profilo anomalo, è stato ucciso e che toccherà a lui se non sarà rilasciata dalle autorità giordane la kamikaze donna mancata di Isis Sajida al-Rishawi.
«Guardate la foto del mio compagno di prigionia Haruna massacrato nella terra dell'Isis. Eravate stati avvertiti». Queste le parole pronunciate dal giornalista Kenji Goto Jogo, il secondo ostaggio giapponese ancora in vita nel video di cui riferisce il Site. L'ostaggio ucciso era un contractor. Nel video, che dura due minuti e 56 secondi, Kenji Goto Jogo presenta la nuova richiesta dei suoi rapitori: il rilascio di “Sajida al-Rishawi” in carcere in Giordania.
Immediata la reazione del Giappone, che ha definito «oltraggiosa» ed «inaccettabile» la decapitazione di Harana Yukawa. Il portavoce del governo nipponico, Suga, ha chiesto l'immediato rilascio del secondo connazionale Kenji Goto.
Isis aveva chiesto al premier Shinzo Abe un riscatto di 200 milioni di dollari per i due giapponesi, concedendo 72 ore di tempo, richiesta respinta al mittente.
Sabato scorso, al Cairo, Abe aveva promesso 200 milioni di dollari di aiuti non militari per i Paesi sotto la pressione dell'Isis – per lo più da destinare al'assistenza ai rifugiati - nel quadro di un pacchetto complessivo da 2,5 miliardi di aiuti per lo sviluppo e la stabilizzazione dell'area. Da Gerusalemme il premier aveva espresso tutta la sua indignazione, confermato gli aiuti umanitari e affermato che avrebbe fatto il possibile per risolvere la crisi.
© Riproduzione riservata