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Tsipras strizza l’occhio alla Russia di Putin: no a nuove sanzioni a…

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PRIA MOSSA IN POLITICA ESTERA

Tsipras strizza l’occhio alla Russia di Putin: no a nuove sanzioni a Mosca

  • –dal nostro corrispondente
Reuters
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BRUXELLES - Sarà una riunione difficile quella che i ministri degli Esteri dei Ventotto terranno giovedì a Bruxelles per decidere se adottare nuove misure contro la Russia per il suo atteggiamento in Ucraina. Mentre nella parte orientale del paese le tensioni tra separatisti russofoni e nazionalisti ucraini restano elevate, a sorpresa il nuovo governo greco ha preso le distanze da una dichiarazione dei leader europei nella quale chiedono alle diplomazie nazionali di valutare nuove sanzioni contro Mosca.
“La Grecia non dà il suo consenso” al comunicato del Consiglio europeo, ha affermato ieri pomeriggio il nuovo governo presideduto dal premer Alexis Tsipras, perché sarebbe stata violata “l'appropriata procedura”. Diplomatici qui a Bruxelles assicurano che l'iter è stato seguito secondo le regole, con una procedura di silenzio-assenso. Il problema, evidentemente, è che la decisione è stata presa lunedì, mentre la Grecia era in piena transizione istituzionale dopo il voto di domenica.
Da Bruxelles, il portavoce del Consiglio europeo, Preben Aamann, ha precisato: “Come sempre, quando prepariamo tali dichiarazioni, ci siamo consultati con tutti gli stati membri, inclusi i rappresentanti del nuovo governo greco”. Nella dichiarazione, i Ventotto chiedono ai ministri “di valutare la situazione e di considerare ogni azioni appropriata, in particolare riguardo a ulteriori misure restrittive”. Si capirà nella riunione di domani quale sia la reale posizione greca.
La vicenda è comunque una nuova occasione di tensione tra la Grecia e l'Unione europea, dopo il successo di Tsipras alle ultime elezioni. Il nuovo governo, composto da esponenti della sinistra radicale e della destra nazionalista, vuole rivedere la strategia economica greca e chiedere ai suoi creditori un abbuono del debito pubblico. Molti paesi europei sono contrari. Le prossime settimane saranno segnate da un difficile negoziato che potrebbe avvelenare ulteriormente il clima.
Non è chiaro perché il nuovo governo greco abbia deciso di prendere le distanze così nettamente dalla dichiarazione europea. Al netto dei rapporti di vicinanza che la Grecia coltiva con la Russia, fosse solo per la comune religione ortodossa, molti osservatori qui a Bruxelles spiegano il gesto con l'obiettivo del governo di mostrare chiaramente ai partner che Atene ha cambiato politica. Il problema è che difficilmente la Grecia, in gravi difficoltà economiche, può pensare di combattere su più fronti.
Il nuovo ministro degli Esteri greco, Nikos Kotzias, si è espresso più volte in passato contro le sanzioni alla Russia, definendo l'Unione „un impero idiosincratico sotto il dominio della Germania“. Qualsiasi scelta su nuove misure contro la Russia deve essere presa all'unanimità. I numerosi morti tra i civili nei recenti scontri tra separatisti russofoni e nazionalisti ucraini a Mariupol hanno indotto i Ventotto a organizzare per domani una riunione straordinaria delle diplomazie nazionali.

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