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Doppio swap: ecco il piano di Atene per il debito. Londra: «Il…

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oggi tsipras incontra renzi

Doppio swap: ecco il piano di Atene per il debito. Londra: «Il nodo Grecia rischio per l’economia globale»

Atene ha sfoderato un piano concreto per uscire dallo stallo sul debito: uno doppio swap tra i vecchi titoli di Stato e nuovi bond. Lo ha svelato il neoministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, in un’intervista al Financial Times. I nuovi bond sarebbero di due tipi: uno indicizzato alla crescita economica nominale e l’altro, definito da Varoufakis «obbligazione perpetua», per sostituire i titoli di Stato greci in mano alla Banca centrale europea. Il progetto deve ancora essere sottoposto all’Unione europea.“Ai nostri partner vogliamo dire che il piano (definito “menù di swap” dal ministro) punta a mettere d'accordo avanzo primario e riforme. Aiutateci concedendo più spazio di manovra sui conti, altrimenti continueremo a soffocare e diventeremo una Grecia deformata piuttosto che riformata”. Varoufakis ha anche detto che il nuovo esecutivo intende perseguire i grandi evasori.

Osborne: il caso Grecia «maggior rischio per la crescita globale»
La difformità di vedute sul debito greco fra Unione europea e il nuovo governo Tsipras rappresenta «il maggior rischio per l'economia globale». È questo l’allarme lanciato dal ministro delle Finanze britannico, George Osborne, al termine dell'incontro a Londra con il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis. Osborne ha riferito di aver richiamato Varoufakis ad «agire con senso di responsabilità, ma è anche importante - ha aggiunto - che l'area euro abbia piani migliori per crescita e lavoro. Si tratta di una minaccia crescente per l'economia britannica. E in Gran Bretagna come in Europa, dobbiamo assicurarci di scegliere la competenza invece del caos».

In generale il ministro britannico ha parlato di «discussioni costruttive» ma è il linguaggio della diplomazia. Lo stesso si era detto anche dopo il muro contro muro di venerdì scorso fra l’economista greco e il presidente dell’Eurogruppo, Dijsselbloem.

Varoufakis, secondo il Guardian, in tenuta da «discoteca»
Entrando a Downing Street verso le 11, mezzogiorno in Italia, Varoufakis ha salutato il collega davanti ai suoi uffici e alla residenza di Cameron in abbigliamento come d’abitudine informale, indossando una camicia blu elettrico, rigorosamente senza cravatta e fuori dai pantaloni, e un giaccone nero Barbour.

Non sono mancati i commenti all'insegna del sarcasmo d’Oltremanica. «Ecco George Osborne che chiacchiera con un frequentatore di discoteche al termine di una nottata brava. Anzi no aspettate un attimo: si tratta del ministro delle Finanze greco», ha scritto su Twitter il caporedattore Esteri del Guardian, David Byers.

Bond triennali di Atene altre quota 20%
Non è dato sapere se l’abbigliamento di Varoufakis abbia contribuito a rendere più drammatico l’allarme di Osborne. Certo è che i rendimenti sui titoli triennali greci, che si muovono in una direzione specularmente opposta al prezzo, hanno sfondato la soglia del 20 per cento.

Che cosa vuole la Grecia e cosa rischia
Atene vuole rinegoziare i termini del piano di aiuti che ha ottenuto negli anni scorsi da Ue e Fmi (si rifiuta di accettare l’ultima tranche da 7 miliardi) e che termina a fine mese dopo un’estensione di due mesi, accordata in concomitanza con le elezioni. Poi, entro l’estate vanno restituiti 11 miliardi al Fmi e 6 alla Bce. Ieri a Parigi, durante l’incontro tra Varoufakis e l’omologo francese Sapin, è emerso l'obiettivo greco di riscrivere un accordo complessivo con i creditori pubblici entro maggio anche se le condizioni sono da corsa contro il tempo: occorre fare presto e bene, infatti, anche per fermare la fuga dei capitali dalle banche (oltre 10 miliardi a gennaio, 4 miliardi a dicembre) e assicurarsi che l’Eurotower continui a fornire liquidità attraverso l'Ela (Emergency Liquidity Assistance). Senza il rispetto delle condizioni cui sono legati gli aiuti, il salvagente di Draghi non potrebbe essere usato per evitare il crollo delle banche e il default di Atene. Il prossimo consiglio direttivo della Bce, in programma mercoledì a Francoforte, dovrà decidere se prolungare il prestito di emergenza o no.

Il ministro: «Accordo a breve». Colloqui con gli investitori della City
In serata Varoufakis, che comunque ha ottenuto parziale sostegno da Sapin (ma anche Obama ha avuto parole di conforto riguardo alla disperata situazione finanziaria della Grecia), era atteso da una un incontro con un centinaio tra banchieri, gestori di fondi e investitori, appuntamento che ha subito alcuni rinvii. Poco prima ha rilasciato un’intervista a Channel 4. Varoufakis ha parlato di «un accordo entro pochi giorni che sistemi il problema greco una volta per tutte» e di una «relazione costruttiva» con Londra.

Martedì, invece, il ministro sarà a Roma, assieme al premier Alexis Tsipras (oggi a Cipro nella sua prima missione all’estero, sarà poi mercoledì a Parigi e Bruxelles). Tsipras incontrerà il presidente del Consiglio Matteo Renzi mentre Varoufakis avrà un colloquio con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. «Il cambio di governo ad Atene è particolarmente importante e noi siamo pronti ad ascoltare con interesse e sinceramente le richieste e le proposte del Governo greco», ha scritto su Facebook il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Sandro Gozi. Lunedì mattina Renzi ha spiegato ai microfoni di Rtl che sulla Grecia «serve serietà, prudenza e responsabilità». L'euro «si sta mettendo sulla strada giusta ma bisogna andare più veloci» sulla via della flessibilità.

Germania più inflessibile che mai
In questo momento il convitato di pietra è la Germania. Per ora non è stato fissato alcun incontro ufficiale a Berlino anche se il neo primo ministro greco sarebbe un «ospite e un interlocutore benvenuto», ha detto la portavoce della cancelliera Angela Merkel, Christiane Wirtz. Una dichiarazione che fa da contraltare a indiscrezioni di fonte governativa, citate dall'agenzia Bloomberg, secondo cui Merkel vorrebbe invece evitare qualsiasi faccia a faccia con il neo-premier ellenico, anche in occasione del Consiglio europeo (capi di Stato e di Governo) in programma a Bruxelles il 12 febbraio.

Merkel punterebbe, anzi, a isolare la Grecia e la sua pretesa-proposta di ridiscutere gli accordi sul debito monstre da oltre 300 miliardi di euro e sugli auti ricevuti fino ad oggi, nell’ordine dei 240 miliardi. Nessun condono, nessun nuovo haircut, nulla di nulla. Spiragli esistono solo per un allungamento delle già lunghissime scadenze, anche se quel che Atene contesta è che alle attuali condizioni sia impensabile che l’economia del piccolo Paese mediterraneo si possa mai riprendere da una crisi che dal 2010 ha ridotto il Pil del 25% e ha gettato in stato di povertà una fetta enorme della popolazione.

Ufficialmente, comunque, la portavoce della Merkel ha spiegato che la Germania «con il nuovo governo greco ha l'interesse e la volontà d'intrattenere rapporti positivi e amichevoli». Anche se Wirtz si è affrettata a sottolineare che questo «non impedisce colloqui bilaterali verosimilmente duri» in quanto «sulla questione dell'euro il governo tedesco si atterrà sicuramente alla proprie posizioni di fondo». Quanto all'ostilità ellenica nei confronti degli emissari della troika (Ue-Bce-Fmi) la Germania «non vede alcuna ragione per eliminare il meccanismo di valutazione della troika e quindi le decisioni politiche prese sulla base dei risultati della troika».

«Nei prossimi giorni», però, è previsto un incontro tra il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, e Varoufakis: lo ha affermato una portavoce di Schaeuble, aggiungendo di contare di annunciarla a breve.

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