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La Corte d’Appello conferma la decadenza di De Luca da sindaco di Salerno

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no al doppio incarico

La Corte d’Appello conferma la decadenza di De Luca da sindaco di Salerno

Per la seconda volta in pochi giorni, il primo cittadino dem di Salerno, Vincenzo De Luca, è stato dichiarato decaduto dalla carica di sindaco. La Corte d'Appello di Salerno ha confermato oggi la misura disposta dal tribunale per l'incompatibilità dovuta al doppio incarico di sindaco e vice ministro nel governo Letta. Ma De Luca non si arrende: annuncia ricorso e conferma l'intenzione di correre per le primarie Pd e di tutto il centrosinistra in vista delle elezioni regionali in programma in Campania a primavera.

Con decadenza evitata nomina commissario
Un po' a sorpresa, De Luca ha espresso poi la propria soddisfazione per la sentenza d'appello che, «stabilendo la decadenza, consente la continuità dell'attività amministrativa, evitando la nomina del Commissario e lo scioglimento del Consiglio». Uno scenario, ha aggiunto, che «mi lascia pienamente libero di sviluppare la mia iniziativa in vista delle primarie per le regionali». Sull'incompatibilità confermata oggi dalla Corte d'appello, De Luca ha sempre sostenuto di ritenerla inesistente. A suo avviso, infatti, non avendo all'epoca ricevuto le deleghe di vice ministro alle Infrastrutture, non si sarebbe mai realmente trovato in una situazione di effettiva incompatibilità con il ruolo di sindaco.

Sospesa la condanna per abuso d’ufficio
La decadenza da sindaco di De Luca è la seconda nell'arco di un paio di settimane. Il 21 gennaio scorso, infatti, il sindaco era stato condannato in primo grado per abuso d'ufficio e interdizione dai pubblici uffici, condanna che aveva fatto scattare l'applicazione della Legge Severino. Una decadenza, in quel caso, durata solo tre giorni dopo che il Tar aveva accolto il ricorso di De Luca nel giro di poche ore dalla presentazione, disponendo la sospensione della condanna.

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