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Riforme, più tempo per la discussione. Pd: seduta fiume se…

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ripreso esame ddl alla camera

Riforme, più tempo per la discussione. Pd: seduta fiume se continua ostruzionismo. Fi e Lega ritirano tutti i subemendamenti

Dopo la bagarre ieri in Aula, nuova giornata convulsa alla Camera per l’esame del ddl sulle riforme costituzionali. La presidente Laura Boldrini, davanti a un’inattesa apertura del capogruppo Pd Roberto Speranza, ha concesso tempi aggiuntivi per il dibattito (un terzo in più, pari a 5 minuti per ogni gruppo su ogni emendamento) «per favorire un confronto sul merito senza ostruzionismi». Ma in cambio il Partito democratico ha chiesto alle opposizioni di ritirare la gran parte dei 3mila subemendamenti presentati, pena la richiesta della seduta fiume in Aula. Le trattative tra le forze di maggioranza e le opposizioni sono andate avanti fino alle 22, quando Boldrini ha annunciato che Forza Italia e la Lega hanno effettivamente ritirato tutti i propri subemendamenti. Ma sul tavolo restano le proposte di modifica targate M5S. Subito dopo è stata convocata una riunione dei capigruppo: il Pd sembra intenzionato a procedere con la richiesta di seduta fiume per terminare le votazioni su tutti gli articoli del disegno di legge e procedere con il voto finale a marzo.

Renzi: chi lancia libri contro le riforme non serve il paese
In serata, a SkyTg24, il premier Matteo Renzi è partito all’attacco di chi sta osteggiando il percorso del ddl e ha replicato alle accuse di procedere a colpi di maggioranza: «Si erano già avvantaggiati sul programma, avevano già detto che stavamo cambiando la Costituzione a colpi di maggioranza. La Costituzione oggi è un bene prezioso, ma proprio per questo i padri costituenti avevano messo un articolo per cambiare le regole del gioco, noi stiamo utilizzando queste procedure. Ma quando vedo lanciare i libri contro la presidenza, o urlare, o fare ostruzionismo... Mi dispiace per l’istituzione parlamentare perché quei parlamentari non stanno servendo in modo corretto il proprio paese».

Boschi: con allargamento tempi auspico stop ostruzionismo
L’ampliamento dei tempi «è una prerogativa della presidente Boldrini, però, politicamente, c’è stata un’apertura», ha fatto notare la ministra delle Riforme e dei Rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi. «Non vogliamo sacrificare il confronto e speriamo che di fronte all’allargamento dei tempi le opposizioni decidano di discutere nel merito senza intenti ostruzionistici». Parlando con i cronisti in Transatlantico a Montecitorio Boschi ha risposto con un «vedremo» alla domanda se la Camera ce la farà entro sabato a dare il via libera al ddl.

Brunetta: ampliamento tempi fatto positivo. Ostruzionismo M5s
Soddisfatto Renato Brunetta di Fi, che legge nell’ampliamento dei tempi «un fatto positivo». E aggiunge: «Nonostante Renzi, la maggioranza ha fatto marcia indietro e ha consentito i tempi aggiuntivi. Tra Renzi e la maggioranza evidentemente non c’è un grande colloquio». I deputati di M5S, invece, non sono sembrati soddisfatti dall’allargamento dei tempi per intervenire sulle riforme nell'Aula della Camera. Tutti sono intervenuti a raffica sul processo verbale, a testimonianza che non intendono rinunciare all'ostruzionismo.

Vendola: Renzi si fermi e riveda percorso
Critiche, nonostante i tempi allungati per il dibattito, anche da Sel, con Nichi Vendola che ha chiesto uno stop della riforma a Renzi. «Vorremo chiedere a Renzi e a al Pd se non è il caso di fermare la macchina perché la Costituzione è anima del Paese e l'idea che possa essere cambiata con l'imprimatur berlusconiano la troviamo contraddittoria», ha detto Vendola che ha aggiunto: «Bisogna fermarsi a discutere senza camicie di forze che stanno umiliando il Parlamento».

Sì ai nuovi articoli 117 e 118 della Costituzione
Più in generale, oggi Montecitorio ha dato il via libera (con 279 sì e 175 no) al cruciale articolo 31 delle riforme che riscrive l’articolo 117 della Costituzione, definendo le nuove competenze dello Stato e delle Regioni, con la clausola di supremazia che lo Stato può esercitare nei confronti delle Regioni. Disco verde dell’Aula - con 253 sì e 156 no - anche all’articolo 32 del ddl, che invece riscrive l’articolo 118 della Costituzione, dal quale scompaiono le Province, finora organi amministrativi assieme ai Comuni.

Passa emendamento Brunetta, con sì maggioranza
La Camera ha approvato a larga maggioranza anche un emendamento di Fi, firmato da Renato Brunetta ed Elena Centemero, che precisa meglio la facoltà dello Stato di delegare alle Regioni la potestà regolamentare anche nelle materie di competenza esclusiva dello Stato stesso. La modifica è stata votata con il parere favorevole del governo.


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