Il timore della “grande fuga” dalla Libia, lanciato nei giorni scorsi da analisti e 007, sembra fondato. Mentre altri undici barconi sono stati soccorsi a sud di Lampedusa, carichi di un migliaio di migranti, nel pomeriggio quattro uomini armati di kalashnikov su un barchino hanno minacciato una motovedetta della Guardia costiera che stava soccorrendo un’altra imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli.
Prima la minaccia, poi il sequestro del barcone
Gli uomini hanno intimato agli italiani di lasciare loro l’imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti. E così è avvenuto. Probabilmente, verrà usata per nuovi viaggi verso l’Italia. Va ricordato che il personale della Guardia costiera a bordo delle motovedette che fanno operazioni di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia non è armato. A testimoniare l’aumento della tensione anche la presenza, tra i migranti sbarcati oggi a Pozzallo, di un giovane centroafricano ferito da un’arma da fuoco: alla polizia ha raccontato che a sparargli sono stati i trafficanti, sulle coste libiche, per costringerlo a salire sui gommoni.
Lupi: allarmante salto di qualità
«Nella tragedia dei migranti e dell’azione di soccorso della nostra Guardia costiera oggi è successo un fatto allarmante che segna un ulteriore salto di qualità nell’orrendo traffico di donne, uomini e bambini nel Mediterraneo», ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, dal cui dicastero dipende il corpo dei guardiacoste. «Siamo vicini agli uomini e alle donne della Guardia costiera che si prodigano da anni per salvare da morte certa migliaia di persone e che per questo rischiano la vita. Oggi a maggior ragione riteniamo, come sostiene il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che per affrontare adeguatamente questo dramma sia indispensabile un intervento delle istituzioni internazionali in Libia».
Dieci barconi soccorsi a sud di Lampedusa
Intanto continua l’allarme immigrazione: a 100 miglia a sud di Lampedusa sono stati segnalati stamane undici barconi carichi di circa mille migranti. Nell’area si sono subito diretti mercantili, rimorchiatori, mezzi della Guardia di finanza, della Marina e delle Capitanerie. I soccorsi sono coordinati dalla centrale operativa nazionale della Guardia costiera.
Operazione di salvataggio con Malta
Dal suo account twitter il premier maltese Joseph Muscat ha scritto che «le forze armate di Malta stanno lavorando con le autorità italiane in una grande operazione congiunta di salvataggio di migranti su numerose barche partite dalla Libia».
Ieri soccorsi 600 migranti
Soltanto ieri erano stati soccorsi altri 600 migranti partiti a bordo di sei gommoni dalla Libia. Trecentonovanta, a bordo di quattro imbarcazioni, erano stati trasferiti a bordo della nave Peluso della Guardia costiera e dovrebbero arrivare in serata a Porto Empedocle. Altri 184 migranti, a bordo degli altri due gommoni, erano stati soccorsi da una nave islandese del dispositivo di Triton e stanno facendo rotta verso Agusta, nel siracusano.
Salvini choc: lasciare i barconi al largo
Su Facebook il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha osservato: «Dodici barconi carichi di immigrati (tutti pacifici?) sono stati segnalati a Sud di Lampedusa (all’inizio si pensava che i gommoni fossero 12, ndr). Fosse per me li aiuterei, li curerei e darei loro cibo e bevande. Li soccorrerei ma li terrei al largo e non li farei sbarcare. Ne abbiamo abbastanza».
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