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Salvini: nessun accordo tra Lega e Berlusconi, siamo diversi

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centrodestra diviso

Salvini: nessun accordo tra Lega e Berlusconi, siamo diversi

«Ad oggi con Berlusconi non c'è un accordo sul piano politico nazionale perchè a Bruxelles sediamo su banchi diversi, lui difende l'euro che noi riteniamo una moneta sbagliata, lui è insieme alla Merkel, noi alla Le Pen. Abbiamo una visione di Italia e di Europa completamente diversa. Noi vogliamo portare un po' di aria nuova». Così il segretario della Lega Matteo Salvini, a due giorni dal mega-raduno convocato dal Carroccio a Roma, gela il leader di Fi sulle alleanze in vista delle elezioni regionali in Veneto e Campania.

Salvini: Tosi? Chi fa difficoltà a Zaia si accomodi fuori
Sulla querelle Zaia-Tosi il segretario del Carroccio ha ribadito la linea a favore dell’attuale governatore del Veneto, dopo aver offerto ieri al sindaco di Verona una proposta di mediazione, offrendogli la candidatura tra cinque anni, allo scadere del secondo mandato di Zaia. «Zaia è uno dei governatori più apprezzati d'Italia, il Veneto è una delle regioni più efficienti d'Europa - ha detto Salvini - quindi Zaia non si discute, avrà totale e pieno mandato per riproporsi per altri cinque anni. Tosi è un ottimo sindaco, è il segretario della Lega in Veneto, se sostiene Zaia è il benvenuto. Chiunque metta in difficoltà Zaia fa un favore alla sinistra e fa un dispiacere ai veneti e quindi si accomoda fuori».

Le mosse di Berlusconi
Silvio Berlusconi per il momento preferisce tenersi fuori dallo scontro interno alla Lega. Il Cavaliere prima di esporsi vuole capire come andrà a finire il corpo a corpo tra Matteo Salvini e Flavio Tosi. Nel frattempo però invia un messaggio chiaro a entrambi i contendenti. «Difficile» che Fi possa sostenere un'eventuale lista Tosi contro l'attuale governatore Luca Zaia, dice la portavoce azzurra Deborah Bergamini, ricordando però a Salvini che, se insiste a voler «andare da solo, rischia di consegnare il Veneto alla sinistra».
Ma il leader della Lega tira dritto: «Mai con Ncd, poi Berlusconi farà le sue scelte», ha ribadito ieri. Si attende ora il Consiglio federale del Carroccio di lunedì. Se la Lega non marcerà compatta, il rischio di uscire sconfitti alle regionali è alto. A rischiare però è anche Fi. Per questo Berlusconi ha frenato il tifo di Brunetta e del cerchio magico per il sindaco di Verona. La vicenda veneta fa sentire i suoi effetti anche in Campania. Sostenere Zaia vorrebbe dire per Fi rinunciare a ricandidare Stefano Caldoro visto che l'Ncd non accetta alleanze a geometria variabile

Riforme: voto finale martedì 10 marzo alla Camera
Intanto la conferenza dei capigruppo ha fissato per martedì 10 marzo alla Camera il voto finale per le riforme Costituzionali. Si partirà alle ore 12.00. Le votazioni sugli ordini del giorno avranno inizio il 9 marzo. Il Pd punta al ritorno in Aula delle opposizioni. «Abbiamo offerto - ha spiegato il capogruppo del Pd Roberto Speranza - più tempo per il ritorno in Aula delle riforme per giungere ad un fatto politico essenziale: il rientro in Aula delle opposizioni. Perchè non abbia più a ripetersi la scena che abbiamo visto durante le votazioni sugli emendamenti». In effetti, la proposta iniziale era di tenere il voto finale già la prossima settimana, ma poi è stato deciso uno slittamento dalla conferenza dei capigruppo.

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