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A Roma proteste anti-Lega: disordini a piazza del Popolo, traffico…

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oggi il corteo del carroccio

A Roma proteste anti-Lega: disordini a piazza del Popolo, traffico in tilt. Salvini: «Non ci fermeranno 4 squadristi»

Sale la tensione a Roma in vista della manifestazione nazionale indetta per domani dalla Lega Nord a Piazza del Popolo, cui parteciperanno anche Fratelli d’Italia e Casapound. Gruppi di militanti del comitato #Mai con Salvini hanno tentato un corteo non autorizzato, poi l’occupazione della basilica di Santa Maria del Popolo. Altri hanno bloccato per circa un’ora un tratto del Muro Torto all’altezza di Piazzale Flaminio, nel tentativo di entrare a piazza del Popolo, bloccata dai cordoni della polizia. Le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti per farli arretrare e permettere al traffico impazzito di defluire. Ma la guerriglia è continuata, con lanci di bombe carta e bottiglie contro gli agenti, schierati sul marciapiede in tenuta antisommossa. Che alla fine hanno usato i lacrimogeni per disperdere l’assembramento.

Manifestanti trascinati fuori dalla basilica
Sono stati una trentina gli esponenti dei movimenti di lotta per la casa, aderenti insieme agli altri collettivi e centri sociali al comitato #Mai con Salvini, che hanno occupato nel primo pomeriggio la Basilica di Santa Maria del Popolo, srotolando dal tetto uno striscione di protesta. Tre le persone fermate da polizia e carabinieri durante le operazioni di sgombero della basilica. Una donna, colta da malore, è stata soccorsa da un’ambulanza.

La questura: fermati alcuni degli antagonisti
In una nota diffusa in serata, la questura di Roma ha parlato di «circa 200 antagonisti» che hanno tentato di «forzare i cordoni» per bloccare l’accesso alla piazza «avvalendosi di artifizi pirotecnici particolarmente potenti, lancio di oggetti contundenti e l’utilizzo di canotti usati come scudi, costringendo le forze di polizia a una reazione commisurata all’aggressione che portava alla dispersione nelle vie limitrofe del gruppo citato». Il bilancio è di cinque fermati e un funzionario di polizia ferito.

Salvini: tutto confermato, non decidono 4 squadristi
Il leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio Padania ha commentato duramente: «È tutto confermato, anzi di più. La risposta deve essere compatta, pacifica e determinata. Non possono essere quattro squadristi a decidere chi manifesta e chi no». Secondo Salvini, «queste scene da quarto mondo porteranno più gente. Domani ci saremo, saremo in tanti e pacifici. Non ci faremo spaventare da nessuno». E ancora: «Se ci sono dei violenti, uno Stato normale li isola, li allontana e, se serve, li porta in galera». Il segretario del Carroccio ha citato anche il premier Matteo Renzi: «Il mondo non finisce con Renzi. Anzi, senza Renzi sarà migliore». Aggiungendo che «se volesse venire anche Renzi lo accoglieremmo in maniera molto più civile rispetto a quanto certi suoi amici di sinistra fanno con noi».

«Parlo ai dieci milioni di italiani che votavano per il centrodestra»
A Otto e mezzo su La7, Salvini ha detto: «Domani non temo incidenti, sarà una bella giornata. Ho fatto un’assicurazione di un milione e mezzo di euro e lasceremo la piazza più pulita di come la troviamo. Mi piacerebbe parlare in una piazza piena». Il segretario della Lega non ha negato l’ambizione politica: «La Lega si apre perché vuole vincere. Io voglio andare a governare, non a fare l’opposizione. Io parlo ai dieci milioni di italiani che votavano per il centrodestra e che non sono più andati a votare perché li abbiamo delusi».

Domani Roma blindata
La manifestazione “Renzi a casa” promossa dalla Lega non sarà preceduta da alcun corteo per motivi di ordine pubblico. Per le stesse ragioni, gli organizzatori non hanno intenzione di comunicare dove faranno arrivare i circa 300 pullman di militanti attesi da tutta Italia. Per gli interventi sul palco di Piazza del Popolo la scaletta è ancora in via di definizione ma è certo che, al momento, l’unico altro “big” leghista che Salvini vorrebbe far salire, oltre a se stesso, sarà il governatore veneto Luca Zaia. Un segnale deciso in questi giorni di aspre tensioni con il sindaco di Verona e segretario della Liga veneta, Flavio Tosi, che non dovrebbe far mancare la sua presenza ma non dovrebbe intervenire. Quasi certo un videomessaggio di Marine Le Pen e gli interventi di rappresentanti di esodati, agricoltori, medici, artigiani, poliziotti e dell’Associazione genitori separati.

Il controcorteo da Piazza Vittorio a Campo de’ Fiori
Se la Lega avrà il palco a Piazza del Popolo, i movimenti contro Salvini andranno invece in corteo da Piazza Vittorio a Campo de’ Fiori, secondo l’ultimo percorso concordato. Per protestare contro «il nuovo fascismo della Lega» e contro Renzi.

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