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Kakà da Orlando «chiama» Balotelli, futuro Usa per…

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Kaką da Orlando «chiama» Balotelli, futuro Usa per SuperMario?

La prima indiscrezione, di un paio di giorni fa, č arrivata dal quotidiano inglese Daily Express, non proprio una garanzia vista la disinvoltura con cui spara notizie sportive a sorpresa. Ma l’ipotesi di un possibile approdo di Mario Balotelli nel campionato americano, la statunitense MLS (Major League Soccer) era troppo ghiotta per non meritare almeno una verifica.

Ne č emerso che non č ancora arrivata un’offerta ufficiale, come scritto dagli inglesi, ma che in effetti il discorso č stato avviato e che il primo contatto sia stato attraverso Kaką, grande ex del Milan e da sempre estimatore delle potenzialitą di Mario Balotelli.

La possibilitą non č priva di logica, dal punto di vista del giocatore e del suo agente Mino Raiola, per una serie di motivi: Mario Balotelli, nonostante il gol vittoria messo a segno nella sfida contro il Tottenham vinta dal Liverpool per 3-2, continua a rimanere un corpo estraneo per i Reds. Da inizio anno ha giocato 23 partite, poche delle quali dall’inizio, mettendo a segno solo 4 gol: un bottino assolutamente inadeguato per chi era stato acquistato con lo scopo di sostituire un bomber vero come Suarez, finito al Barcellona (dove sembra aver perso il vizio di mordere, ma non quello di segnare nonostante la concorrenza interna di gente come Messi e Neymar).

Al di lą della problematica permanenza a Liverpool, per Balotelli lo scarso impiego diventa un ostacolo al possibile reinserimento in Nazionale: e al di lą delle incomprensioni e dei comportamenti criticabili del passato Balotelli alla maglia azzurra tiene in modo particolare.

Punto due, l’ingaggio: i quasi sei milioni di euro a stagione sono di fatto una prigione dorata per un attaccante che, come Balotelli in questi tempi, non segna. Nessuna altra squadra di alto livello č disposta a sborsare una cifra simile per rischiare sul giocatore e, nonostante le voci ricorrenti di un possibile ritorno in Italia, č facile capire come per i club del nostro Paese un ingaggio di queste proprorzioni sia del tutto fuori mercato.

Diventa quindi indispensabile, per cambiare senza perdere un solo euro (e anzi magari intascando qualcosa in pił) rivolgere l’attenzione ad altri campionati al di fuori dell’Europa: sicuramente meno competitivi e mediatici, ma particolarmente ricchi e generosi con campioni dal forte richiamo. Basta pensare all’ingaggio da favola (10 milioni di dollari per quattro anni) appena incassato da Giovinco per trasferirsi dalla Juventus al Toronto FC. Il trasferimento nella Major League Soccer sarebbe quindi particolarmente redditizio per Balotelli, ma anche per il suo agente Mino Raiola che ad ogni cambio di maglia incassa laute percentuali.

Punto tre, la qualitą del calcio americano: i viaggi all’estero, negli ultimi tempi, hanno riguardato soprattutto giocatori a fine carriera e campionati di scarso livello tecnico come quello australiano, indiano e cinese. Diamanti e Gilardino, entrambi ex Guangzhou appena rientrati in Italia alla Fiorentina, sono due eccezioni: in genere chi parte non ritorna proprio per l’abitudine maturata a giocare in campionati minori. E infatti non č un caso che i due neoacquisti dei viola non siano stati inseriti da Montella nella lista Uefa.

Il calcio americano, da questo punto di vista, inizia invece a rappresentare un’eccezione: non č ancora al livello di quelli europei ma la Federazione Usa sta investendo seriamente per arrivare a costruire una Nazionale davvero competitiva per le prossime edizioni dei Mondiali di calcio. Una situazione ben lontana da quando, negli Usa, venivano chiamati a chiudere la carriera grandi nomi solo per avere un immediato ritorno di immagine e spuntare lauti contratti pubblicitari.

Il calcio Usa č in crescita, in forte crescita, e ha ovviamente adottato un modello simile a quello degli altri sport professionistici americani: draft per la scelta dei migliori giocatori provenienti dalle Universitą, che a loro volta stanno diventando un polo di attrazione importante per questo sport, politiche salariali rigide, nessuna promozione o retrocessione ma precisi criteri di bacino d’utenza e disponibilitą economica per entrare a far parte della Lega. Al momento le squadre sono venti, divise in due conference (Western ed Eastern) ma i piani sono per un ulteriore allargamento a 22, nel 2017, con l’ingresso di Atlanta e Los Angeles.

Insomma, nulla che vedere con Real e Barcellona, ma nemmeno con i club dell’Estremo Oriente: per Balotelli la Major League Soccer sarebbe un approdo tecnicamente dignitoso, in grado probabilmente di mantenere aperta la porta di una convocazione in Nazionale se le cose andassero meglio di quanto sta accadendo al Liverpool, e sicuramente splendido dal punto di vista economico. Se da Toronto hanno offerto dieci milioni l’anno per Giovinco non č difficile immaginare una proposta stratosferica per Balotelli. Uno dei pochi giocatori al mondo, dal punto di vista mediatico, capace di muovere interessi enormi.

Il tempo, come sempre, ci dirą se l’ipotesi ha le gambe per correre. Di certo l’eliminazione degli uomini di Brendan Rodgers dall’Europa League (sconfitta ai rigori contro il Besiktas) stringe ancora di pł gli spazi per Mario Balotelli, che si trova davanti due concorrenti in piena forma come Sturridge e Sterling con il solo campionato da giocare.

Ultima nota: sempre il Daily Express scrive che il Liverpool, una volta liberato Balotelli, tenterebbe l’assalto a Morata. La Juventus ovviamente non ha alcuna intenzione di cederlo, almeno fino a quando non sarą chiarita la posizione di Tevez sul possibile rinnovo dell’ingaggio, ma di fronte a un’offerta importante Marotta potrebbe cedere per poi reinvestire una buona parte del ricavato bussando a una bottega piuttosto cara: quella di Maurizio Zamparini, che č pronto e fare l’ennesima plusvalenza mettendo sul mercato il nuovo gioiellino Dybala.

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