
Ei Towers presenterà alla Consob il documento d'offerta su Rai Way (la controllata di Viale Mazzini che gestisce le infrastrutture e gli impianti di trasmissione della tv di Stato), nei tempi previsti dalla legge e «non sono previste modifiche dei termini e condizioni dell'offerta rispetto a quanto indicato nel comunicato del 24 febbraio». E' quanto ha confermato la società nell'odierno incontro con l’autorità di vigilanza, secondo quanto si legge in una nota. «Non posso dirlo in questo momento». Così l'ad di Ei Towers, Guido Barbieri, ha risposto a chi gli chiedeva se la società del gruppo Mediaset è disposta ad accettare una quota di Rai Way pari o inferiore al 49%, rinunciando alla condizione dell'Opas di raggiungere il 66,7% della società delle torri della Rai.
Rossotto (Rai Way): società non contendibile
Stamattina, in audizione alla commissione Industria del Senato, il presidente di Rai Way ha definito l’Opas (Offerta pubblica di acquisto e scambio) di Ei Towers «nella prospettiva di Ray Way non sollecitata, non negoziata». E ha spiegato di aver appreso dell'offerta dal comunicato trasmesso da Ei Towers (la controllata di Mediaset che gestisce le rete di trasmissione del Biscione): «L'ho letto alle 5 di mattina» del 25 febbraio, ha aggiunto. Rossotto ha precisato che la società, sulla quale c'è il vincolo posto dal Governo a mantenere una quota del 51%, «non è contendibile» e «un'offerta globale è un fatto che non ha precedenti». In termini di «dividendi e di pay out la società si riserva di definire la dividend policy che sarà sottoposta all'assemblea del 28 aprile 2015», ha aggiunto Rossotto.
«Polo torri ipotesi razionale»
«In tempi non sospetti ho parlato della razionalità di un polo infrastrutturale unico facendo riferimento a quanto avvenuto in Paesi razionali come la Francia dove c'è un operatore indipendente in grado di ottimizzare gli investimenti», ha detto il presidente di Rai Way, che ha però precisato: «Sono in passivity rule e dunque non in condizione di commentare su un'operazione che modifichi i perimetri della società».
Ei Towers a Consob: nessuna modifica a termini condizioni Opas
Oggi, davanti alla Consob, i vertici di Ei Towers hanno «ribadito la bontà e la solidità del progetto», dopo lancio dell'offerta d'acquisto. L'ad Ei Towers Guido Barbieri ha parlato di «incontro molto sereno e costruttivo». Ma ha rilanciato: nessuna modifica a termini e condizioni dell’Opas. Tra i nodi che la controllata di Mediaset è chiamata a sciogliere c'è naturalmente uno dei tasselli a cui la società del Biscione vincola il successo dell'operazione, cioè il paletto minimo del 66,7% del capitale.
Condizione, quest'ultima, che, stando al combinato disposto tra la previsione contenuta nel dpcm del 2 settembre del 2014 - Viale Mazzini non può scendere sotto il 51% di Rai Way - e la chiara manifestazione di volontà espressa dal governo che ha rimarcato quell'asticella, sembrerebbe allo stato attuale non realizzabile. «Non posso dirlo in questo momento». Così l'ad di Ei Towers, Guido Barbieri, ha risposto a chi gli chiedeva se la società del gruppo Mediaset è disposta ad accettare una quota di Rai Way pari o inferiore al 49%, rinunciando alla condizione dell'Opas di raggiungere il 66,7% della società delle torri della Rai.
Entro lunedì la replica all’Antitrust
Ma Vegas e i suoi uomini vogliono vederci chiaro anche su un altro dei paletti enucleati da Ei Towers che subordina il buon esito dell'Opas anche al fatto che «l'Antitrust approvi incondizionatamente» il tentativo di scalata alle torri Rai. La commissione vuole capire il senso di quel passaggio anche perché a Piazza Verdi tutti ricordano il precedente del 2011 tra Elettronica Industriale e Dmt (con Ei Towers che nacque poi dalla fusione per incorporazione delle due realtà), quando l'Agcm approvò le nozze condizionandole però a precisi impegni sia sulla governance che sull'accesso al mercato. Ei Towers e i legali (la società è assistita da Enrico Giordano dello studio Chiomenti) stanno lavorando alla risposta da inviare, entro lunedì, all'Antitrust che ha giudicato «gravemente incomplete» le informazioni trasmesse in sede di notifica preventiva dell'Opas.
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