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Berlusconi a Cesano per l’ultimo giorno ai servizi sociali. «Vicende giudiziarie non finiscono mai»

Ultimo giorno di servizi sociali per Silvio Berlusconi. L'ex premier ha varcato i cancelli della Sacra Famiglia di Cesano Boscone (alle porte di Milano) per l'ultima volta, alle ore 9, come tutti i venerdì dal 9 maggio dello scorso anno, data in cui ha iniziato ad assistere i malati di Alzheimer come prevedeva l'affidamento ai servizi sociali, dopo la condanna per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset. E ha lasciato l'istituto alle 13.

Berlusconi: esperienza toccante, la continuerò
«L'incontro con la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, il tempo passato con i malati, con i volontari, con gli operatori sanitari e sociali è stata un'esperienza toccante e ha rappresentato una pausa di serenità. Per questo intendo continuare questa esperienza e questo impegno» è la dichiarazione filtrata oggi da parte del leader di Fi, che ha aggiunto: «Credo che la politica, tutta la politica, avrebbe molto da imparare dall'umanità e dalla dedizione che ho trovato tra coloro che volontariamente e generosamente si dedicano alla cura di chi soffre».

«Vicende giudiziarie non finiscono mai. Non mi sento riabilitato»
Dopo un incontro a Milano con il leader della Lega Matteo Salvini, Berlusconi ha raggiunto l'Ufficio esecuzione pene esterne. All’uscita, ai giornalisti che gli hanno chiesto se la sua vicenda giudiziaria con oggi fosse finita, ha replicato: «Non si finisce mai...». Secca la risposta anche alla domanda se, terminato il periodo di affidamento ai servizi sociali, si sentisse riabilitato. «No», si è limitato a rispondere.

Pigni (Sacra Famiglia): bilancio positivo
«Bilancio assolutamente positivo» è stato invece il commento del direttore della Sacra Famiglia di Cesano Boscone, Paolo Pigni, conversando con i giornalisti dopo che l'ex premier, Silvio Berlusconi, ha lasciato la struttura a termine dell'ultimo venerdì di affidamento ai servizi sociali. Pigni ha aggiunto che con Berlusconi si è lasciato «con una stretta di mano». In una nota la Fondazione Sacra Famiglia ha reso noto che all'interno del Nucleo Alzheimer, Silvio Berlusconi «ha svolto le attività che generalmente può fare un volontario e per le quali non è richiesta una specifica preparazione professionale».

Il percorso di reinserimento
Berlusconi, che ha ottenuto la liberazione anticipata, finirà di scontare la pena l'8 marzo (con 45 giorni di anticipo). Con il tempo, le visite di Berlusconi sono diventate, se non la normalità, una sorta di routine. Il percorso di reinserimento di Berlusconi, nonostante una diffida per l'attacco alle toghe durante il processo a Napoli a Valter Lavitola, stando all'ultimo provvedimento del giudice Crosti, dopo un «inizio claudicante» ha avuto un andamento positivo.

Il ritorno all’agibilità politica
Da lunedì prossimo Berlusconi però non sarà libero del tutto. Sarà ancora “sub iudice” forse ancora per un paio di mesi, il tempo necessario affinché il Tribunale di Sorveglianza metta al suo fascicolo il timbro “pena estinta” durante il quale, ovviamente, dovrà tenere un comportamento che dimostri di aver compreso il senso della «prova». Di certo riacquisterà però l'agibilità politica e quindi potrà lasciare Arcore come e quando vorrà, senza essere più costretto a rincasare alle 23, e recarsi a Roma o a qualsiasi appuntamento politico in ogni parte d'Italia e in qualunque giorno della settimana.

Ancora niente passaporto
Non potrà invece ancora andare all'estero, in quanto il passaporto, revocato dalla questura di Roma nell'agosto di due anni fa - subito dopo il verdetto della Cassazione - gli verrà riconsegnato solo dopo che i giudici metteranno definitivamente la parola fine, dichiarando estinta la pena. Infatti, conclusi i 320 giorni di affidamento in prova, l'Uepe , l'ufficio esecuzione penale esterna di Milano che ha in carico il leader di Fi, dovrà trasmettere una relazione conclusiva (in genere ci vogliono due mesi e si baserà, tra l'altro, anche su un rapporto redatto dall'Istituto Sacra Famiglia) che farà da 'canovaccio' per la dichiarazione di estinzione della pena principale e, in base a una sentenza della Suprema Corte, probabilmente anche di quelle accessorie (l'interdizione per due anni dai pubblici uffici). Estinzione che verrà decisa dal Tribunale di sorveglianza in composizione collegiale in un'apposita udienza.

Ma, al di là delle intercettazioni delle telefonate tra Berlusconi e Gianpaolo Tarantini depositate nell'ambito del processo in corso a Bari sulle escort portate a casa dell'ex premier, è la proroga chiesta dalla procura di Milano dell'indagine Ruby ter, che vede Berlusconi indagato per corruzione in atti giudiziari, che potrebbe influire negativamente sulla decisione dei giudici.

Incandidabile per la legge Severino
In base alla legge Severino, comunque, a prescindere dall'esito dell'affidamento in prova, l'ex capo del Governo rimarrà incandidabile per sei anni e cioè fino al novembre 2019, anche se, si fa notare in ambienti giudiziari, può sempre giocare la carta della “riabilitazione”, prevista dalla stessa norma siglata dall'ex guardasigilli, che, se concessa, potrà consentirgli di anticipare di circa un anno il suo rientro in politica. Inoltre, rimane ancora da definire il ricorso alla Corte di Giustizia europea per l'annullamento della sentenza passata in giudicato per la quale gli sono stati inflitti quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, per la frode fiscale commessa con la compravendita dei diritti tv e per i quali ha scontato questi dieci e mesi e mezzo in affidamento in prova ai servizi sociali.


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