Italia

Piano Juncker, Padoan: dall’Italia 8 miliardi tramite Cdp,…

  • Abbonati
  • Accedi
all’ecofin

Piano Juncker, Padoan: dall’Italia 8 miliardi tramite Cdp, obiettivo infrastrutture e Pmi

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, durante la riunione in corso stamattina a Bruxelles, ha comunicato ai colleghi dell'Ecofin la decisione del premier Matteo Renzi - da lui annunciata su Twitter - di contribuire con 8 miliardi di euro al Piano Juncker per gli investimenti («Fondo europeo per gli investimenti strategici»). Stamattina Padoan era intervenuto per spiegare che il governo italiano intendeva contribuire, ma che stava ancora lavorando sui dettagli, prima di poterlo quantificare. Dopo l'annuncio di Renzi su Twitter, subito ritwittato dall'account di Padoan, il ministro dell'Economia ha chiesto di nuovo la parola nel dibattito dell'Ecofin e ha dato la notizia, precisando che i fondi verranno dalla Cassa Depositi e Prestiti.

A chi gli chiedeva dove andranno gli 8 miliardi che il Governo ha deciso di investire nel piano Juncker, Padoan ha ricordato che «l'Italia ha già prodotto una lista di progetti di interesse nazionale e progetti fatti in comune con altri Paesi, di tipo infrastrutturale e di sostegno alle Pmi». L'Ecofin svoltosi oggi a Bruxelles, che ha dato il via libera al regolamento del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi), meglio conosciuto come Piano Juncker. E ha approvato definitivamente la legge di Stabilità italiana (dopo che ieri lo aveva già fatto l'Eurogruppo). Notizia quest’ultima accolta positivamente dal premier Matteo Renzi per il quale «sono stati così smentiti tutti coloro che nei mesi scorsi avevano pronosticato la bocciatura».

Mef:bene Cdp, al via progetti per 20 mld
Il Ministro dell'Economia in una nota ha espresso soddisfazione per la decisione della Cassa Deposti e Prestiti di contribuire al Piano Juncker investendo 8 miliardi di euro su diverse iniziative, articolate nei settori previsti dal Piano ed in particolare per favorire il credito alle Pmi, la Digital economy, il sistema delle infrastrutture di trasporto e dell'energia. Si tratta, si legge in una nota, di progetti che richiedono investimenti per oltre 20 miliardi di euro e che, oltre al contributo finanziario di Cassa Depositi e Prestiti, dovranno beneficiare anche dell'intervento di privati e del cofinanziamento della Banca Europea degli Investimenti (Bei), oltre alle garanzie offerte dalla stessa BEI garantiti dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (Feis), soggette alla valutazione degli organi che verranno preposti alle opportune verifiche.

Piano Juncker, Padoan: obiettivo infrastrutture e Pmi
A chi gli chiedeva a quali settori saranno destinati gli 8 miliardi che il Governo ha deciso di investire nel piano Juncker, Padoan ha replicato che «l'Italia ha già prodotto una lista di progetti di interesse nazionale e progetti fatti in comune con altri Paesi, di tipo infrastrutturale e di sostegno alle pmi, che sono stati vagliati già durante il semestre italiano e che costituisce già un pacchetto di progetti che nel caso dell'Italia hanno un valore facciale di circa 240 miliardi».

Ancora non definito trattamento investimenti via Cdp
Il ministro dell’Economia ha spiegato inoltre che non è ancora stato deciso se gli investimenti che i paesi effettueranno nel nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi) attraverso le cosiddette «banche di sviluppo» nazionali (per l'Italia la Cdp) saranno considerate escluse dal calcolo del deficit nell'ambito del Patto di stabilità e crescita e del semestre europeo. «Il trattamento definitivo ai fini della contabilità degli investimenti che provengono da queste banche di promozione nazionali, come sono chiamate, è ancora in sede di definizione - ha osservato - e deve passare dall'approvazione del Parlamento europeo».

Padoan: Ue ha approvato tutte misure, anche reverse charge
Quanto alla denuncia della Confindustria alla Commissione europea contro il meccanismo del “reverse charge” per il versamento dell'Iva, Padoan ha risposto interlocutorio: «Le misure che fanno parte della legge di stabilità, di cui il reverse charge è una, sono state tutte approvate dalla Commissione, per cui staremo a vedere».

Ok a legge stabilità da Ecofin, Renzi: smentiti pronostici bocciatura
Anche i ministri delle Finanze dei 28 nel Consiglio Ue, il giorno dopo l'Eurogruppo, hanno dato il loro via libera ai rapporti della Commissione sui conti pubblici dei paesi nel 2015 e in particolare alla legge di stabilità italiana. Una notizia accolta con soddisfazione dal premier Matteo Renzi, che su Facebook ha scritto: «Sono stati così smentiti tutti coloro che nei mesi scorsi avevano pronosticato la bocciatura» della legge di stabilità. E ha aggiunto: «L'Europa ci ha dato il via libera, perché ha visto i nostri conti e le nostre riforme e poi perché, in questo anno, un periodo in cui abbiamo fatto un lavoro straordinario, l'Europa è cambiata. Le parole d'ordine che prima erano stabilità e austerità sono diventate crescita, riforme e investimenti».


© Riproduzione riservata