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La F1 riparte da Melbourne, la Fia prosegue le indagini su Alonso

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La F1 riparte da Melbourne, la Fia prosegue le indagini su Alonso

L'attesa ormai è finita, il grosso del lavoro è fatto e ora non resta che affidarsi al responso del cronometro. Ansie, speranze e dubbi accomunano i protagonisti del circus che domani si rimette in moto in Australia per la nuova stagione di Formula 1. Per Sebastian Vettel c'è un'emozione in più, quella di gareggiare con la Ferrari, suo sogno fin da bambino quando ammirava Michael Schumacher. Se bastasse il cuore, il podio sarebbe sempre assicurato per Vettel e la sua “Eva”, come ha battezzato la sua Sf15-T numero 5, ma il quattro volte campione del mondo sa che invece «c'è da lavorare molto, perché - spiega - il nostro obiettivo è davvero ambizioso: vogliamo far tornare la Ferrari al vertice».

Una strada in salita, dopo un'annata disastrosa che ha portato al divorzio con un vincente come Fernando Alonso, che tutto il team e i tifosi sperano lui renda meno ripida da affrontare, grazie alla sua esperienza e alle sue doti. Meno emozione, altrettanta determinazione per il compagno di squadra Kimi Raikkonen, desideroso di riscattare una stagione nera e moderatamente ottimista per l'esordio a Melbourne.

Al di là del Cavallino, ansioso di riemergere dall'oblio, tutto lascia prevedere che il Mondiale si riaprirà nel segno delle Stelle d'argento, dominatrici nel 2014 e apparse avanti anche nei test invernali. Così, se Vettel sogna di imitare Schumi, il campione del mondo Lewis Hamilton dice di voler «fare quello che ha fatto Ayrton Senna», il suo idolo. Per l'inglese il terzo titolo sembra un risultato alla portata, grazie alla super Mercedes, Nico Rosberg permettendo. Nelle prossime ore forse si capirà chi altro potrà mettersi di traverso, in attesa che possa tornare in pista anche Fernando Alonso, il grande assente a Melbourne.

Ecco, Alonso. Mentre i colleghi piloti scalpitano a Melbourne, Fernando si prepara in Spagna e tranquillizza i suoi fan pubblicando su twitter un'immagine che lo ritrae impegnato in palestra, con tanto di bicipiti in primo piano. «Mi sto preparando senza sosta. Ripresa la normale routine, torno presto in ufficio...», scrive lo spagnolo, facendo intendere che il rientro previsto in Malesia, a fine mese, dovrebbe essere confermato.

Alonso in versione «Rambo» sembra un'altra persona rispetto al Fernando paziente ritratto in un letto dell'Hospital General de Catalunya di Barcellona nella foto pubblicata dal suo manager il 24 febbraio scorso, due giorni dopo l'incidente con la McLaren al Montmelò.

Il problema è che non c’è ancora vera chiarezza sull'incidente che lo ha coinvolto tre settimane fa con la sua McLaren. Il team di Woking tiene sempre la bocca cucita sulle cause e oggi il boss Ron Dennis si è solo rammaricato di aver negato la gravità di quanto avvenuto ad Alonso, però la Fia continua a indagare sulle cause che hanno provocato la perdita del controllo della Mp4-30 alla curva 3 del circuito catalano. Bisognerà aspettare, quindi, per far diradare la nebbia calata sulla vicenda e, secondo Dennis, potrebbe anche non succedere: «È ancora tutto da vedere se si riuscirà a dare una motivazione plausibile a quanto è successo», ha detto il boss sempre da Melbourne. Quanto al ritorno di Alonso in Malesia, Dennis ha confermato che «Fernando vuole correre a Sepang». «Spero lo faccia - ha aggiunto il manager - ma sarà una sua decisione, è una scelta che non dipende da me». Gli altri colleghi, da Felipe Massa a Daniel Ricciardo, fino al campione del mondo Lewis Hamilton gli hanno fatto gli auguri, contando di rivederlo tra 15 giorni.

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