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Il Papa a Napoli, in 60mila in piazza Plebiscito. «Parole chiare…

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appelli dei cittadini al pontefice

Il Papa a Napoli, in 60mila in piazza Plebiscito. «Parole chiare contro la corruzione»

La città ha atteso e accolto con grande trasporto il Papa, quasi 60mila persone si sono riversate in Piazza Plebiscito, a Scampia e lungo le strade, aspettandosi dalla visita parole di legittimazione, attenzione, aiuto a superare i numerosi e noti problemi. «Niente e nessuno ha potuto mai spezzare le ali della nostra speranza - ha detto il cardinale Crescenzio Sepe - né dopo «le grandi calamità naturali come il rovinoso terremoto nell'80, né di fronte agli scempi provocati da un criminale affarismo che ha dato l'assalto all'ambiente e alla terra, seminando veleni e morte».

Per il cardinale «il male ha avuto qui, e purtroppo ha tuttora, come una malapianta difficile da estirpare, un campionario dei guasti nel quale la violenza, il sopruso, l'offesa alla persona, le porte sbattute in faccia ai più indifesi sembrano prevalere sul bene che pure c'é ed é tanto. Rivolgendosi poi direttamente al Pontefice, l'arcivescovo ha aggiunto: «Ma oggi, Padre Santo, lei viene ad aiutarci perché Napoli vada oltre, superando anche i confini del bene fino a varcare la soglia di quella misericordia che é senza limiti e senza freni, sopratutto per coloro che hanno tanto sofferto e tanto amato. Lei toccherà con mano una realtà bella, meravigliosa ma ferita, un pò dolente per la criminalità malavitosa e camorristica. Ma proprio qui c'è l'impegno delle nostre parrocchie».

De Magistris: parole chiare e nette contro la corruzione
Il sindaco di Napoli, Luigi De magistris, ha consegnato al Pontefice le chiavi della città. «È stata una visita straordinaria con un messaggio semplice e profondo - ha commentato De Magistris - il Papa ci ha detto parole chiare e nette contro la corruzione, la sopraffazione e il male ma ha anche incoraggiato chi lotta per la giustizia e non si rassegna». E il governatore Stefano Caldoro ha commentato: «Il Santo Padre ha parlato di lavoro, giustizia e legalità, ma soprattutto ha parlato al cuore di Napoli e della Campania. Per tutti è un richiamo alla responsabilità, insieme dobbiamo fortificare e costruire la speranza».
Ma sono stati numerosi soprattutto i messaggi al Papa espressi da persone comuni.
A Scampia una giovane immigrata delle Filippine, un lavoratore e il presidente della Corte d'Appello di Napoli, Antonio Buonajuto, gli rivolgono tre brevi saluti. «Il rispetto della legge - dice l'alto magistrato - è continuamente offeso dalla corruzione pubblica e privata». Il lavoratore, invece, lamenta la disperazione di quanti un lavoro non lo hanno mentre la giovane immigrata parla della condizione «difficile di quanti provengono da terre lontane».

Il Pontefice al carcere di Poggioreale
In carcere, a Poggioreale, Papa Francesco ha ascoltato le domande di Claudio Fabian, argentino, e di Pasquale. «Noi carcerati siamo dimenticati da tutti - hanno detto il primo - governo, istituzioni, tranne che da Dio, da Gesù Cristo e dalla Chiesa». E il secondo: «Noi che siamo marchiati a vita, emarginati, esclusi da tanti percorsi di inserimento, troveremo accoglienza fuori da queste mura?».
Un appello al Papa è stato lanciato da Scampia affinché siano fermati i roghi tossici. Un lungo striscione con la scritta “stop ai roghi tossici” è stato esposto sulla facciata di un palazzo che si affaccia su piazza Giovanni Paolo II dove Papa Francesco ha salutato la città. Papa Francesco, in Cattedrale, ha incontrato don Maurizio Patriciello, il parroco antiroghi di Caivano.

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