«Complimenti a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen per una gara sensazionale. Sono felice per tutti i tifosi che aspettavano da troppo tempo una giornata così. Forza Ferrari». Lo afferma il presidente della casa di Maranello, Sergio Marchionne. «Grazie di cuore a Maurizio Arrivabene, alle donne e agli uomini della Scuderia», aggiunge Marchionne. «Quello che abbiamo visto oggi è il risultato dell'incredibile duro lavoro degli ultimi mesi, un lavoro fatto in silenzio e con umiltà come fa una grande squadra».
Commenta la vittoria Ferrari anche il predecessore di Marchionne, Luca di Montezemolo. «Sono molto felice. Non mi aspettavo così presto una vittoria che è un premio a un duro lavoro cominciato a Maranello nel febbraio 2014 e perfezionato da chi ha preso le redini dopo. Una vittoria di tutti gli uomini in rosso». Montezemolo ha manifestato una gioia pari a quella che aveva quando vinceva da presidente Ferrari. L'altro giorno aveva detto di voler restare in silenzio stampa per un po’ sulla Ferrari. La staffetta tra lui, che ora presiede Alitalia, e Marchionne non era stata indolore e qualche strascico polemico c'era stato. Ma «la gioia - Montezemolo ha spiegato così la voglia di parlare oggi - è tale che voglio condividerla non solo con i tifosi Ferrari di tutto il mondo, ma con tutti gli uomini e le donne che hanno fatto, a Maranello, un lavoro straordinario che ha riportato la Ferrari ai livelli di competitività che le spettano e alla vittoria ancora prima di quanto mi aspettassi. Addirittura su un circuito come quello malese. Forse oggi c'è stato anche qualche piccolo errore Mercedes, forse troppo carico aerodinamico, ma ciò non toglie che la Ferrari è stata grandissima e io ne sono felice. Perché questa vittoria è un premio a chi l'anno scorso ha progettato e sviluppato macchina e motore e per chi, in seguito, ha preso le redini in mano perfezionandola e migliorando l'organizzazione. I risultati si sono visti. Mi riempie di gioia vedere questa bella continuità tra chi ha progettato la vettura e chi l'ha sviluppata».
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