Italia

Chi sono il giudice Ciampi, l’avvocato Appiani e l’altra…

  • Abbonati
  • Accedi
LE STORIE DELLE VITTIME

Chi sono il giudice Ciampi, l’avvocato Appiani e l’altra vittima della strage

Sono tre le vittime della strage compiuta all’interno del Palazzo di Giustizia milanese da Claudio Giardiello: il giudice della seconda sezione civile Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e Giorgio Erba, il coimputato nel processo che vedeva coinvolto anche Giardello.

Fernando Ciampi

Il giudice Fernando Ciampi, ucciso oggi nella sparatoria al Tribunale di Milano, era da sei anni alla seconda sezione civile, incaricata dei fallimenti. In precedenza era stato presidente della ottava sezione civile. Poco dopo il suo arrivo alla fallimentare, nel 2009, era stato anche presidente pro tempore, per tre mesi, poiché la giudice designata era sotto inchiesta a Brescia. Era stato citato come testimone al processo e non ne era il titolare.

Ciampi era conosciuto per la sua austerità, intransigenza e per il suo rigore con cui per diversi decenni aveva ricoperto diversi incarichi. Anche per queste sue qualità era stato nominato presidente ad interim della sezione fallimentare del Tribunale di Milano dal 19 giugno al 30 settembre 2009, in un periodo delicato per quel settore di Palazzo di Giustizia: nel pieno dello scandalo che aveva coinvolto il giudice fallimentare Maria Rosaria Grossi, finita sotto accusa dalla procura di Brescia per testata concussione e abuso d'ufficio. Ciampi aveva sostituito lo storico presidente Bartolomeo Quatraro e aveva retto l'ufficio fino alla nomina di Filippo Lamanna.

Autore di numerosi testi sul diritto societario e i fallimenti, la sua azione negli ultimi anni si concentrava soprattutto nel campo dei brevetti, dei marchi, della concorrenza sleale e del diritto d'autore. Il giudice Ciampi era andato in pensione pochi mesi fa. Era presente al processo che vede imputato Claudio Giardiello come testimone, citato come teste perché aveva emesso una sentenza per il fallimento di una società collegata alla bancarotta dell'Immobiliare Magenta.

«Ero in una stanza vicino a quella del giudice, ho sentito gli spari e poi ho sentito una persona correre. Sono entrato nella stanza di Ciampi, c'erano le cancelliere che piangevano e l'ho visto sdraiato dietro la sua scrivania. Non c'erano tracce di sangue ma gli ho sentito il polso ed era già morto»: è quanto ha raccontato un avvocato che si trovava a pochi metri dalla stanza del giudice Ferdinando Ciampi quando è stato ucciso da Claudio Giardiello. Il testimone ha riferito di aver sentito più spari tra «le 11 e le 11.03» ma nel corridoio dove si trova la stanza del giudice Ciampi, un piano sotto rispetto all'aula dove c'era stata l'udienza di Giardiello, non c'era particolare confusione. Il corpo del giudice si trova ancora nel suo studio per i rilievi.

Ciampi aveva 71 anni. Lascia la moglie e due figli, uno dei quali vive negli Stati Uniti. Da poco era diventato nonno. La dedizione al suo lavoro non gli ha impedito negli anni di coltivare nel tempo libero altri interessi: dall’orto, nella periferia milanese, all’apicoltura. Da bambino, Ciampi aveva perso la mano sinistra nell’esplosione di un residuato bellico, giocando sul greto di un fiume.

Lorenzo Alberto Claris Appiani
Avvocato, 37 anni, colpito in aula durante l’udienza, è arrivato al pronto soccorso del Fatebenefratelli di Milano già morto. Era stato il difensore di Claudio Giardiello e oggi era in aula come testimone nella causa per bancarotta contro l'uomo che lo ha ucciso. Lo racconta lo zio della vittima, l'avvocato Alessandro Brambilla Pisoni, arrivando al pronto soccorso del Fatebenefratelli di Milano. «Giardiello era stato cliente di mio nipote - ricorda l'avvocato - poi aveva iniziato a combinare disastri e lui ha smesso di seguirlo. Sapevo che oggi mio nipote era in aula come testimone in una causa penale perché Giardiello era stato denunciato». Lorenzo Alberto Claris Appiani, 37 anni, viene da una famiglia di legge: sua madre, oggi in pensione, è un avvocato e la sorella è un magistrato. Lui stesso era molto stimato per la sua capacità di analisi del diritto. Appiani «aveva deciso di dichiarare di volersi astenere, nel rispetto del segreto professionale, dalla testimonianza riguardo alle pratiche da lui patrocinate. È stato colpito prima di poter fare questa dichiarazione”. Lo ha spiegato la madre di Appiani, l'avvocato Alberta Brambilla Pisoni.

Giorgio Erba
Erba era coimputato al processo della Immobiliare Magenta srl. È morto al Policlinico di Milano dopo essere arrivato in condizioni disperate; è stato sottoposto ad operazione ma non ce l'ha fatta. Erba era amministratore di un’altra società coinvolta nel crac di Giardiello, la Cisap.

© Riproduzione riservata