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Il killer entrato a Palazzo di Giustizia «con falso tesserino».…

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le parole di bruti liberati

Il killer entrato a Palazzo di Giustizia «con falso tesserino». Renzi: falle evidenti nella sicurezza

È la prima domanda che si sono posti tutti, dal presidente della Regione Lombardia ai testimoni terrorizzati: come è possibile che un imputato entri armato al Palazzo di Giustizia di Milano? La risposta l’ha data il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati: Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.

«I sistemi di sicurezza del nostro Paese si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell’eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano. Bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato». Questo il commento del premier Matteo Renzi.

I metal detector
In mattina era circolata l’ipotesi, ventilata da alcuni dipendenti, che uno dei metal detector di Palazzo di Giustizia fosse rotto, anche se successivamente fonti del tribunale interpellate dall’Ansa hanno smentito questa notizia. L’ultima verifica era stata fatta a inizio aprile.

La società che gestisce la sicurezza è la stessa di Expo
I servizi di vigilanza della Procura milanese sono gestiti da Allsystem, società che peraltro si è aggiudicata l’appalto per la sicurezza privata di Expo come capofila di una serie di imprese. La società, in una nota, prende le distanze da possibili coinvolgimenti riguardanti la gestione degli ingressi al tribunale di Milano precisando che «dei 7 varchi complessivi di accesso al tribunale, Allsystem ne presidia 6 e, per quanto si è potuto constatare fino a questo momento attraverso lo sviluppo delle immagini degli accessi che è ancora in corso, la persona imputata dei fatti ha avuto accesso dal varco di Via Manara, ingresso riservato ai soli avvocati e magistrati, che non è presidiato e in carico alla Allsystem, ma di responsabilità di altra società».

La testimonianza
Avvocati, giudici e dipendenti, spiega al Sole 24 Ore un legale che frequente il tribunale ogni giorno, possono accedere al Palazzo di Giustizia mostrando il tesserino, senza sottoporsi ad ulteriori controlli. Gli assistiti degli avvocati, viceversa, devono passare attraverso un metal detector, «ma nella confusione Giardiello potrebbe essersi infilato dietro il suo legale senza sottoporsi ai controlli».

«Secondo me l'uomo potrebbe essere entrato esibendo un tesserino da avvocato falso - ha spiegato un altro avvocato, che poi ha trovato la conferma di Bruti Liberati - perché di solito i controlli agli accessi sono rigorosi. Gli avvocati possono entrare esibendo il tesserino - ha proseguito - mentre gli imputati e in generale il pubblico, devono passare sotto il metal detector”.

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