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sparatoria a milano

Renzi: falle evidenti nel sistema di sicurezza. Mattarella: giudici esposti, basta discredito

Sconcerto ai livelli più alti dello Stato per la sparatoria al Palazzo di giustizia di Milano in cui sono rimaste uccise tre persone e due sono rimaste ferite. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di una telefonata con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha auspicato che sia fatta piena luce sulla dinamica dei fatti. E nel corso della riunione straordinaria del Csm convocata alle 18 ha chiestol’adozione di «dovuti provvedimenti perché simili fatti non si ripetano». E ha sottolineato la necessità di «respingere ogni forma discredito nei confronti dei magistrati, sempre in prima linea» e perciò «particolarmenti esposti». Il premier Matteo Renzi ha parlato di «falle evidenti nel sistema di sicurezza».

Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha lasciato Roma diretto a Milano dopo avere annullato ogni impegno, ha parlato di «errori che le indagini dovranno chiarire». Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha fatto sapere che il governo riferirà in Aula il prima possibile in Parlamento, che ha osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime della strage. Mentre il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, durante il Plenum straordinario presieduto dal Capo dello Stato ha detto: «Questo è il giorno del dolore e non delle polemiche».

Mattarella: provvedimenti per la sicurezza, no a discredito magistrati
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di una telefonata con il ministro della Giustizia Andrea Orlando il Capo dello Stato ha avuto informazioni sull'accaduto, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dei fatti. Poi al plenum straordinario del Csm ha sottolineato che «spetterà ai vertici degli uffici giudiziari di Milano e al ministro della Giustizia prendere i dovuti provvedimenti perché simili fatti non si ripetano», perché ai servitori dello Stato «va assicurato il massimo possibile di sicurezza». E ha ricordato che i magistrati «sono sempre in prima linea e ciò li rende particolarmente esposti». Anche per questo «va respinta con chiarezza ogni forma di discredito nei loro confronti». Quanto alla risposta dello Stato al gesto criminale, deve essere «ferma», ma sempre «nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali e dei diritti dell'uomo».

Legnini: hanno diritto sicurezza
Anche il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, ha ribadito la necessità di misure più incisive . «Affermiamo con forza fin da ora che i magistrati italiani, l'avvocatura, il personale e tutti i fruitori del servizio di giustizia, hanno diritto ad operare in condizioni di assoluta sicurezza», ha detto Legnini, assicurando che il Consiglio Superiore è pronto a fare la sua parte.

Renzi: falle evidenti nel sistema di sicurezza
«I sistemi di sicurezza del nostro Paese si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell'eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano. Bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato» ha detto il premier Matteo Renzi sulla sparatoria di questa mattina. E ha aggiunto: «Il nostro impegno è che non succeda più, ma chi ha sbagliato paghi».

Orlando: gravi errori. Alfano: killer pronto a uccidere a Vimercate
Anche il Guardasigilli ha ammesso, in una conferenza stampa congiunta con titolare del Viminale, che ci sono stati errori sul fronte della sicurezza. «Il sistema ha visto compiersi un insieme di errori gravi» che «le indagini dovranno chiarire» ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, «anche se dalle prime indicazioni sulla dinamica dei fatti possiamo evincere che i sistemi di sicurezza tecnologici erano funzionanti». Mentre il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, dopo aver definito «gravissimo e inaccettabile» quello che è successo a Milano ha reso noto che il killer arrestato «era pronto ad uccidere altre persone a Vimercate».

Bruti Liberati: contro gesto isolato no difese
Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati ha ammesso che «falle nel sistema di sicurezza ci sono state» ma ha aggiunto che «sinora il sistema aveva sempre funzionato. E ha copncluso che «di fronte a un gesto isolato le difese difficilmente possono essere assolute».

Cantone: un fatto gravissimo
Duro il commento a caldo di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione: «Non so nulla ma certo dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e sparare. Ho saputo dell'uccisione di un collega, una cosa che mi sconvolge», ha detto il magistrato uscendo da una riunione a Palazzo Chigi.

Colombo: clima contro magistratura
Chi propende per una lettura più “politica” dell’episodio è il giudice Gherardo Colombo che ha parlato di «episodio rivelatore di un clima che c'è oggi contro la magistratura». E ha aggiunto: « Non dico che vi sia un collegamento, me ne guardo bene, ma certamente questa continua sottovalutazione del ruolo, di svalutazione dei magistrati, contribuisce a creare un clima. Quanto è successo è terribile». Il riferimento è «alla responsabilità civile dei magistrati e alle ferie», perché «molto dipende da come questi temi vengono affrontati».

Camera e Senato, un minuto di silenzio
La sparatoria, ha commentato in Aula a Montecitorio la presidente della Camera, Laura Boldrini, è un fatto «gravissimo» che genera «grande allarme in tutto il Paese e preoccupazione». Occorre ancora «acquisire tutti gli elementi per capire di cosa si sia trattato». La Camera ha espresso il proprio cordoglio per le vittime, osservando un minuto di silenzio. Anche il Senato ha dedicato un minuto di silenzio per i fatti di Milano. Il presidente Pietro Grasso ha espresso ai familiari delle vittime «il più sentito cordoglio personale e dell'intera Assemblea»

Anm: misure urgenti su sicurezza tribunali
In un tweet l’associazione nazionale dei magistrati (Anm) ha espresso «sgomento e dolore» per «i tragici fatti al #tribunale di Milano». Poi in una nota l’Associazione nazionale magistrati sottolinea che quanto accaduto a Milano «ripropone drammaticamente il problema della sicurezza» nei tribunali «luoghi nei quali il rischio di atti di violenza è particolarmente elevato e dunque eccezionali devono essere le garanzie di tutela dell'incolumità di tutti gli operatori di giustizia e dei cittadini». Di qui la richiesta «di provvedere all'adozione di misure urgenti»

Salvini: questa è la sicurezza nella Milano di Expo?
Non mancano le prime dichiarazioni polemiche: «L'Isis - ha attaccato Daniela Santanchè, deputato di Fi - è alle porte e ci minaccia ogni giorno, tra pochi giorni avrà inizio l'Expo: il nostro Paese dovrebbe essere iper sicuro invece è ridotto a uno scolapasta. Ci spieghi Alfano - e lo faccia in fretta - come si fa ad entrare armati in un tribunale come è avvenuto oggi a Milano». «Il primo pensiero è per le famiglie delle vittime del Tribunale, il secondo è che sono preoccupatissimo: se questo è il livello di sicurezza nella Milano di Expo immagino cosa possano pensare di fare dei potenziali terroristi; come sentirsi sicuri se questa è la sicurezza di cui parla Alfano?», ha dichiarato all'Ansa il leader della Lega Nord, Matteo Salvini.

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